Emerge un particolare retroscena in merito al tornado che ha colpito stamane la Banca Popolare di Bari con l’arresto ai domiciliari di Marco e Gianluca Jacobini. Come riferisce l’edizione online dell’agenzia Ansa, e poco dopo il sito BariToday, i due di cui sopra, leggasi attuale amministratore di fatto della BpB, nonché direttore generale di fatto dello stesso istituto di credito, avrebbero portato a termine un’azione sospetta poche ore prima che è avvenuto il commissariamento della banca. Padre e figlio, come si legge negli incartamenti degli inquirenti, avrebbero messo “in atto condotte di occultamento dei profitti illeciti”, trasferendo una ingente somma sui loro conti correnti cointestati alle rispettive moglie. In totale, sarebbero stati trasferiti ben 5.6 milioni di euro. Sempre in base a quanto riferisce l’Ansa, tale mossa sarebbe uno dei motivi che avrebbe spinto le forze dell’ordine ad emettere le esigenze cautelari verso Jacobini senior e junior. Il trasferimento dei fondi sarebbe giunto fra il 12 e il 13 dicembre scorso, mentre il commissariamento è datato 13 dicembre. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



BANCA POPOLARE DI BARI, ARRESTATI MARCO E GIANLUCA JACOBINI

Sono stati arrestati Marco e Gianluca Jacobini, padre e figlio, nonché ex presidente del Cda, e attuale amministratore di fatto della Banca Popolare di Bari, e vice direttore generale e direttore generale di fatto dell’istituto di credito barese. La Guardia di finanza di Bari ha notificato stamane gli arresti domiciliari ai due di cui sopra, mentre è stato interdetto l’ex ad De Bustis Figarola. Come riferisce l’edizione online de IlSole24Ore, agli indagati vengono contestati i reati, a vario titolo, di falso in bilancio, falso in prospetto e ostacolo alla vigilanza. Per quanto riguarda De Bustis Figarola, invece, disposta l’interdizione ad esercitare per 12 mesi l’attività di dirigente di istituti bancari e di uffici direttivi di imprese. L’ex ad dovrà rispondere di un episodio di falso in bilancio e di falso in prospetto. Infine, ai domiciliari, anche Elia Circelli, attuale responsabile della Funzione Bilancio e amministrazione della direzione 0perations della Popolare di Bari.



BANCA POPOLARE DI BARI: PERQUISIZIONI IN CORSO

Le misure cautelari giungono a seguito di un’indagine scattata nel 2019, per accertare i motivi che hanno portato al dissesto finanziario della Banca Popolare di Bari, commissariata dalla Banca d’Italia lo scorso 13 dicembre. Stando a quanto sostenuto dagli inquirenti, come riferisce l’edizione online di Fanpage, sarebbero state portate avanti delle condotte illecite attraverso l’esposizione nei bilanci di esercizio della banca, di fatti che in realtà non corrispondevano al vero. I reati sarebbero riconducibili agli anni 2014, 2015, 2016, 2017, nonché alla semestrale 2018. Al pari delle misure cautelari, gli uomini delle forze dell’ordine stanno effettuando delle perquisizioni presso le abitazioni degli indagati, nonché presso gli uffici della Banca Popolare di Bari in quel del capoluogo pugliese nonché a Roma, Milano e Bergamo. In totale risultano essere nove le persone indagate, ed oltre ai quattro già elencati sopra, vi sarebbero anche, come scrive Fanpage.it, l’ad dal 2015 al 2018, Giorgio Papa, nonché Roberto Pirola e Alberto Longo, presidenti del collegio sindacale, e Giuseppe Marella, responsabile dell’Internal Audit della Popolare di Bari dal 2013.

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