La crisi delle banche ultimamente ha segnato anche un crollo della fiducia degli investitori e dei correntisti, una paura diffusa di perdere improvvisamente i propri risparmi aumentata sicuramente dai social network. Questo è quanto emerge da un’inchiesta di Milano Finanza che in un articolo mostra che su tutti i post pubblicati in merito agli ultimi fallimenti di Credit Suisse, Silicon Valley Bank, e Deutsche Bank, soltanto uno su 45 si esprimeva in tono positivo. Tutti gli altri invece evocavano paura, angoscia e panico per il futuro dei risparmiatori ed investitori. Un fenomeno che dilaga sempre più spesso, soprattutto dopo le notizie di crisi finanziaria degli istituti bancari e che contribuisce anche ad una corsa alla vendita dei titoli determinandone così anche il successivo ribasso.
La società di intelligence che monitora i media, la Media Cognition ha pubblicato i dati dopo uno studio effettuato per Milano Finanza, analizzando tutti gli articoli pubblicati dalla stampa ed i post sui social da esperti del settore molto seguiti, si è evidenziato che la maggior parte di questi rifletteva un sentimento negativo.
Crisi banche, media e social scatenano la paura nei risparmiatori
Il primato di articoli e post di opinionisti che hanno visto solo elementi negativi puntando sulla paura, va a Credit Suisse, che dopo la notizia del crollo ha registrato una giornata nella quale praticamente nessuno ha evocato possibilità di una risoluzione positiva per il futuro degli investitori. Come si evince dai dati, anche le altre due crisi di SVB e Deutsche Bank sono state recepite dagli utenti social con emozioni che vanno dalla rabbia alla tristezza fino a timore e panico.
Ma le banche non sono le uniche coinvolte nella negatività dei social, la fiducia dei media risulta molto bassa anche quando si parla di politica monetaria ed economica. Nello studio di Media Cognition viene mostrato che su Fed e Bce una grande maggioranza di articoli ed opinioni non mostrano assolutamente positività, ma anzi generano reazioni negative negli utenti. Il rischio è che, se sempre più utenti si informano solo su internet e non hanno più contatti con consulenti finanziari esperti, il dilagare delle fake news e del panico innescato da alcuni media possa portare gli investitori ad una reazione immotivata e spinta solo dalla paura.