Secondo l’Eba, Autorità Bancaria Europea, benché il conflitto russo ucraino abbia innescato un eccesso di volatilità e di posizione instabili, non ci sarebbero minacce alla stabilità del sistema bancario europeo, ma una possibilità di “rischi sul medio termine” ed effetti collaterali al momento non misurabili.  Gli istituti di credito europei infatti sono esposti verso Russia, Bielorussia e Ucraina, ma le esposizioni si limitano a tre paesi: Francia, Austria e Italia.

Guerra in Ucraina: il rischio delle fake news sulle Banche

Con il conflitto in Ucraina c’è chi ha esposto la preoccupazione che, un eccesso di volatilità sui mercati finanziari, avrebbe potuto incidere anche sulla liquidità degli istituti di credito europei. Il concetto è stato analizzato nell’ultimo risk dashboard, un rapporto dedicato alle esposizioni in Russia Ucraina. L’Eba afferma che “queste campagne che diffondono informazioni false, possono provocare dei flussi di depositi delle banche prese di mira“.
Tuttavia il sentimento che serpeggia fra gli utenti degli istituti di credito è orientato verso un timore di fondo, in ogni caso comprensibile poiché, del resto, con una guerra in seno all’Europa, non servono le fake news per mettere a rischio i capitali, del resto le sanzioni alla Russia hanno aperto alla guerra un nuovo campo di battaglia: quello finanziario.
Le banche europee hanno complessivamente dichiarato esposizioni per un totale di 76 miliardi di euro in Russia, 11 miliardi di euro in Ucraina, nel quarto trimestre del 2021, soprattutto tra gli istituti di credito austriaci, italiani e francesi. Le banche austriache e ungheresi hanno indicato da sole più del 2% delle loro esposizioni verso i paesi interessati dal conflitto.

Banche a rischio: preoccupazione per deficit covid

Va inoltre sottolineato che un’altra preoccupazione che potrebbe invece incidere sulla liquidità bancaria è l’impatto della fine della moratoria sui prestiti a causa del covid-19 e te la crisi innescata dalla pandemia. In generale alla fine del quarto trimestre il comparto bancario europeo mantiene solidi i propri livelli di capitale.
In riferimento ai rischi generali per l’economia, la preoccupazione deriva anche dalla maggiore inflazione e la diminuzione della crescita che avrà sicuramente una ripercussione nel settore bancario derivante dall’ aumento dei tassi di interesse. Complessivamente “la ratio patrimoniale resta solida” e abbiamo miglioramento della “qualità degli asset”: il cet1 ratio medio è del 15,4% e l’npl ratio è sceso dal 2,1 al 2% di dicembre.


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