Le energie rinnovabili entrano a pieno titolo nell’organizzazione del Banco Alimentare che recentemente ha deciso di aumentare le istallazioni di impianti fotovoltaici nelle sue (numerose) sedi regionali distribuite nel nostro paese: una riduzione dell’impatto climatico che potremmo definire doppia, visto che si unisce a quella già ottenuta con la mission principale del Banco; ovvero ridurre lo spreco alimentare recuperando le eccedenze e redistribuendole ai cittadini bisognosi. Grazie al cibo salvato – ed è uno degli aspetti che si tende più facilmente a dimenticare – nel sono 2023 il Banco Alimentare è riuscito a salvare (oltre a più di 1 milione di persone in difficoltà) circa 68.838 tonnellate di Co2 che si sarebbero generate con lo spreco di risorse preziose – il cibo – e per il loro smaltimento.



Tornando agli impianti fotovoltaici, attualmente – ma il progetto certamente proseguirà nei prossimi mesi – sono stati realizzati nelle sedi di Parma, Genova, Udine, Sassari, Taranto e Pescara, con una produzione di quasi 50mila KwH di energia pulita e green: dati che si traducono in un risparmio economico per il Banco Alimentare di 20mila euro; e con un risparmio ambientale di 22 tonnellate di Co2 non emesse nell’atmosfera.



Rimane ora – sempre per il Banco che punta ad ottenere un bilancio ambientale il piuù neutro e positivo possibile – da abbattere l’ultimo grande scoglio: le emissioni generate per il riscaldamento delle sedi e quelle che derivano dai combustibili che alimentano i centinaia di mezzi che ogni giorno redistribuiscono gli alimenti salvati. Su quest’ultimo punto, però, il Banco Alimentare ci tiene a ricordare la collaborazione già avviata con la Fondazione Fossati per la sostituzione di tutti i furgoni più obsoleti con altri a basso o nullo impatto ambientale.

Giovanni Bruno: “Il Banco Alimentare raccoglie la sfida di operare in armonia con il Creato”

Questi nuovi impianti – commenta entusiasta Giovanni Bruno, presidente del Banco Alimentare – sono un contributo alla lotta contro il cambiamento climatico e ci permettono di realizzare un significativo risparmio economico” ed economico, a beneficio del potenziamento “della nostra attività di recupero” e del miglioramento “dei servizi offerti alle strutture caritative che assistiamo e di conseguenza alle tante persone in stato di bisogno. Questo traguardo è frutto di una visione orientata non solo all’efficienza operativa, ma anche alla sostenibilità“.



Continueremo, grazie alla sensibilità dei nostri sostenitori“, promette infine il presidente di Banco Alimentare, “a promuovere innovazione e pratiche con l’obiettivo di potenziare il nostro impegno nella lotta contro lo spreco alimentare e la fame, ma anche dimostrare come le organizzazioni possono operare in armonia con il creato“; raccogliendo la sfida lanciata dall’Enciclica Laudato sì di Papa Francesco che invita a prendersi cura del nostro martoriato pianeta, senza mai dimenticare il grido di aiuto dei tanti che versano in condizioni di difficoltà.