Andrea Orcel potrà dire “io l’avevo detto”. Quando la “manina” misteriosa, o meglio la gola profonda, ha spifferato al Messaggero che Unicredit era pronto all’Opa su Banco Bpm, facendone salire il titolo e rendendo impossibile l’operazione, il banchiere romano aveva confidato agli amici che l’intenzione era fare strada al Crédit Agricole. Piazza Gae Aulenti stava interloquendo con la Bce da settimane per spiegare le intenzioni sulla banca milanese, nel silenzio totale. Non appena a Francoforte hanno chiesto di coinvolgere Bankitalia, in poche ore la notizia è arrivata al quotidiano romano, che l’ha pubblicata immediatamente.
Risultato? Unicredit si è ritirato e praterie aperte per la banca francese. Ma chi a Roma ha preferito far crescere l’istituto guidato in Italia da Giampiero Maioli? E perché, dopo Tim con Vivendi, Pioneer con Amundi, FCA con Stellantis, si preferisce ancora far comprare gli asset italiani ai cugini d’Oltralpe? Qualcuno a Roma dovrebbe risponderne…
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