A distanza di esattamente 30 anni dall’arresto di Roberto Savi che permise di sgominare la famigerata banda della Uno Bianca i misteri su quella particolare pagina della cronaca recente del nostro paese non sono ancora finiti, tanto che solo recentemente in una diretta del TgR emiliano è stato trasmesso per la prima volta un video inedito che apre a nuovi – e certamente importanti – interrogativi sulla catena di eventi che portò all’arresto (all’epoca impensabile) di uno stimabile poliziotto bolognese; quale era – appunto – il Savi poi ritenuto a capo della banda della Uno Bianca assieme al fratello Fabio.
Prima di arrivare al video inedito, vale la pena tornare un attimo indietro ai primi anni ’90 in cui la famigerata banda della Una Bianca terrorizzò l’Emilia Romagna e le Marche, uccidendo 24 persone e ferendone centinaia in una serie di rocamboleschi crimini: per anni gli agenti emiliani e marchigiani brancolarono nel buio fino a quando per un fortuito caso gli agenti riminesi Pietro Costanza e Luciano Baglioni misero gli occhi su una Fiat Tipo Bianca che circolava con la targa sporga giungendo – in modi che in realtà non sono mai stati chiariti – all’abitazione di Savi e dando il via alla catena di arresti.
Nuovi misteri sulla banda della Uno Bianca: il video inedito a 30 anni dall’arresto di Savi
Da quell’arresto si scoprì che dietro alla banda della Uno Bianca oltre ai tre fratelli Savi – i poliziotti Roberto e Alberto e il camionista Fabio – di nascondevano anche gli agenti Marino Occhipinti, Pietro Gugliotta e Luca Vallicelli tutti condannati a vario titolo per la lunga scia di reati ed omicidi; ma sono in molti a credere che in realtà la banda disponesse di una serie di agganci eccellenti negli ambienti emiliani e marchigiani, tanto che solo recentemente è stato aperto un nuovo fascicolo di indagine per ricostruire – o almeno, questa è la speranza – tutti i complici e i favoreggiatori dei malviventi.
Proprio in questo contesto si inserisce il nuovo video inedito da cui siamo partiti andato in onda in questi giorni per la prima volta, ma inserito nei fascicoli d’indagine sulla banda della Uno Bianca fin dall’arresto di Savi, rinvenuto nella sua abitazione durante le immediate perquisizioni: nel filmato – il cui contenuto è del tutto irrilevante, fuorché per il fatto che mostra Savi e la strada davanti alla sua abitazione – si vede sullo sfondo una Fiat Tipo Bianca del tutto identica a quella seguita da Costanza e Baglioni con la targa sporca.
Fin qui nulla di strano, non fosse che il video in questione è datato 6 dicembre 1993, poco meno di un anno prima rispetto all’individuazione della banda della Uno Bianca, aprendo all’ipotesi che il video possa aver in qualche modo contribuito a portare all’arreso di Roberto Savi: il pedinamento del 1994 – infatti – ebbe esito negativo perché l’auto riuscì a sfuggire dall’inseguimento e solo dopo qualche giorno si arrivò (come dicevamo prima: in circostanze mai chiarite) a casa dell’agente arrestato.