Lo scorso 21 luglio il commissario straordinario per l’emergenza COVID-19 Francesco Paolo Figliuolo ha pubblicato sul portale online del Governo tutti i dati sui pagamenti e i bandi per la gestione della pandemia in Italia aggiornati al secondo trimestre 2021 (marzo-giugno). Il generale degli Alpini scelto dal Premier Draghi fin dall’inizio del nuovo Governo, ha optato per segnare la discontinuità di spese e aggiornamenti rispetto al suo predecessore Domenico Arcuri: nella sezione sul primo trimestre 2021, Figliuolo ha inserito le spese solo dal 1 marzo in poi (ovvero da quanto è stato nominato), marcando così la distanza dalla gestione degli ultimi mesi di Arcuri alla guida della struttura commissariale.



Come ha spiegato lo stesso generale nell’informativa alla Camera del 7 giugno scorso, «Secondo i principi generali dell’ordinamento giuridico, il rendiconto amministrativo inerente al periodo antecedente al 1 marzo 2021 deve essere reso dal commissario e dalla struttura di supporto a suo tempo responsabile». I dati sui bandi Covid, visionati e analizzati dalla Fondazione OpenPolis, evidenziano che al momento FCA Italy è il primo vero fornitore dello Stato nell’emergenza COVID-19: nella lista anche aziende come Roche, Luxottica, Versalis e Diasorin.



I “FORNITORI” DEI BANDI COVID

Il grafico messo a disposizione dalla struttura commissariale del generale Figliuolo espone le prime 20 imprese che hanno ricevuto le somme maggiori dal 1 marzo al 7 luglio 2021 in merito a beni/servizi acquistati dal commissario: FCA Italy, società del gruppo Stellantis, ha incassato le somme maggiori per forniture relative all’emergenza sanitaria: ben 102,47 milioni di euro (237,4 milioni dal settembre 2020). Al secondo posto troviamo Macron Spa con 99.571.224, Tessiture Pietro Radici Spa 86.758.280: tra mascherine, materiale Dpi e altro per l’emergenza COVID-19, i bandi siglati dal commissario Arcuri e confermati da Figliuolo vedranno nelle prossime settimane possibili rinegoziazioni per una sostanziale spending review generale (quanto meno per non disperdere fondi preziosi). Da inizio pandemia la struttura commissariale ha sottoscritto 330 contratti per un valore di oltre 4 miliardi di euro: 3,5 relativi al periodo Arcuri, 412 milioni da quando c’è Figliuolo. A giugno il commissario ha annunciato in audizione di voler «minimizzare l‘impatto sulla finanza pubblica», rivedendo i contratti in essere: l’abbandono delle “primule” per la campagna di vaccinazione ha risparmiato e altri “tagli” dovrebbero vedere un risparmio di circa 345 milioni di euro, secondo le stime della struttura. Nota con critica finale dalla fondazione OpenPolis in merito al reperimento dei dati: «La struttura di Figliuolo, infatti, ha confermato l’utilizzo la piattaforma di rendicontazione delle spese, lanciata da Arcuri lo scorso autunno […] ma il portale continua a presentare diverse criticità: innanzitutto i dati presenti sulla piattaforma non sono scaricabili, rendendo impossibile analisi più approfondite. In secondo luogo vengono riportati solo gli importi relativi ai contratti firmati, ma non ai bandi di gara e alle modalità di assegnazione degli approvvigionamenti».

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