Bangla è stato protagonista della premiazione Nastri d’Argento 2019, svoltasi al Teatro Antico di Taormina, dove si è aggiudicato il premio “Miglior film commedia”, Il film, dove è tra l’altro anche interprete, è un racconto dai tratti anche autobiografici degli aspetti sociali della multiculturalità e dell’integrazione. Sui toni del romantico commediesco, il tutto si svolge nella multietnica zona di Torpignattara, con protagonista Phaim, ventenne figlio di immigrati bengalesi, il quale lavora come stewart in un museo e suona in un gruppo. In occasione di uno dei concerti conosce Asia (Carlotta Antonelli) con cui scatta l’attrazione. Avendo appena 22 anni e avendo le rigide regole coraniche come precetti morali riguardanti le relazioni, scatta un circolo di situazioni divertenti che indagano anche le contraddizioni di una “seconda generazione” che deve fare i conti con l’integrazione culturale.



Bangla, Nastri d’Argento 2019: un successo firmato TimVision

Bangla, miglior film commedia ai Nastri d’Argento 2019, è prodotto da TIMVISION e ha quel sapore di prodotto concettualizzato e realizzato per un pubblico giovane, interconnesso alle tematiche del film e che il cinema italiano solitamente affronta così: chiedendo ai giovani di parlare ai giovani. In quella che potrebbe sembrare una rievocazione storica di sapori morettiani, con gli amici di Michele Apicella, Phaim si muove all’interno della sua opera prima dimostrando di meritarsi quel premio ai Nastri d’Argento, che pare venir conferito proprio in virtù delle capacità dimostrate dal giovane. Il background stesso di Phaim lo vede a stretto contatto con la realtà periferica, inoltre e la sua carriera potrebbe sembrare il sogno di qualsiasi piccolo youtuber: condivisione dei propri spazi e momenti, i quali riescono a trascendere e trasporsi in una pellicola unica, dove gli attori interpretano versioni di sé stessi e la realtà delle cose è quella semplice e quotidiana, vera. Bangla è una commedia che, sebbene mantenga i limiti di un’opera prima di un ventiduenne, riesce a leggere un fenomeno come quello della multiculturalità sotto molti aspetti e renderlo leggibile anche ai suoi spettatori.

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