L’allarme che arriva dall’Unità di informazione finanziaria (Uif) di Bankitalia sui rischi “collaterali” alla grande crisi coronavirus in tutto il Paese è inquietante: l’ufficio che vigila di norma sul riciclaggio e sui fenomeni presenti di potenziale finanziamento al terrorismo, mettono il Governo e l’economia in guardia dei possibili problemi che la crisi in corso potrà portare nei prossimi mesi. L’intero blocco di azioni e aiuti del Governo messe in campo per far fronte all’emergenza economica italiana «espone il sistema economico-finanziario a rilevanti rischi di comportamenti illeciti». Secondo l’Uif «sussiste il pericolo di truffe, di fenomeni corruttivi e di possibili manovre speculative anche a carattere internazionale. L’indebolimento economico di famiglie e imprese accresce i rischi di usura e può facilitare l’acquisizione diretta o indiretta delle aziende da parte delle organizzazioni criminali».
Giudizio netto e durissimo che prende spunto dal vasto report presentato da Banca d’Italia al Governo: «gli interventi pubblici a sostegno della economia possono determinare tentativi di sviamento e appropriazione, anche mediante condotte collusive. Il mutamento improvviso delle coordinate di relazione sociale aumenta l’esposizione di larghe fasce della popolazione al rischio di azioni illegali realizzate anche online».
ALLARME BANKITALIA: “SOSTENERE DAVVERO IMPRESE E FAMIGLIE”
Occorre dunque saper individuare chi tra imprese, famiglie e lavoratori autonomi sta soffrendo per davvero per la crisi generata dal coronavirus e chi potrebbe essere in pericolo, paradossalmente, dopo la massa di aiuti lanciata dal Governo per i prossimi mesi. Ancora l’Uif, come riportano gli ampi stralci sul Sole 24 ore «occorre operare in maniera coesa perchè gli interventi pubblici raggiungano gli obiettivi prefissati, sostenendo effettivamente persone e imprese in difficoltà, prevenendo possibili effetti distorsivi e preservando l’integrità dell’economia legale».
Dall’usura al riciclaggio fino al potenziale interesse delle mafie sul territorio: «La Banca d’Italia-Uif sollecita quindi chi opera nel sistema (intermediari, professionisti, operatori qualificati e pubbliche amministrazioni) un impegno particolare per calibrare i propri presidi antiriciclaggio nella maniera più efficace». Da ultimo, secondo l’Ufficio di vigilanza, occorre supportare il costante dispiegarsi di sostegno allargato per poter segnalare tempestivamente le operazioni sospette «consentendo l’attivazione dei meccanismi di approfondimento e indagine». È chiaro che Bankitalia sottolinei non tanto l’errore del Governo nel concedere liquidità ad imprese e famiglie – in questo momento di crisi è decisivo che lo Stato immetta soldi per far ripartire l’economia in stallo – ma avverte sui rischi potenziali di “sfruttamento” delle organizzazioni criminali su chi è più debole: per questo occorre maggiore vigilanza e coordinamento anche sul territorio per evitare situazioni del genere che manderebbero ancora di più al collasso famiglie e imprese.