Una parte delle somme elargite per sostenere le imprese potrebbero non tornare indietro. A lanciare l’allarme sul Decreto Liquidità varato dal governo per aiutare le imprese durante l’emergenza coronavirus è la Banca d’Italia. Nell’ambito dell’audizione sul decreto è stato spiegato che questo incentiva le banche ad aiutare anche soggetti vulnerabili dal punto di vista finanziario. C’è quindi il rischio di insolvenze sopra il 10 per cento. In altre parole, 10 euro su 100 elargiti potrebbero non tornare indietro. Quindi, Bankitalia suggerisce al governo di procedere con “trasferimenti diretti” alle imprese per aiutarle ed ovviare questo problema. Nella relazione si spiega che tra “Cura Italia” e “Decreto Liquidità” ci sono 450 miliardi di valore di garanzie pubbliche alle imprese che sono attivabili immediatamente. Parliamo di un valore cinque volte superiore a quello di fine 2019. L’alert di Bankitalia è facilmente deducibile: «La probabilità di una futura escussione di tali garanzie sarà verosimilmente molto più elevata che in condizioni normali» a causa della crisi e per l’incertezza su tempi e rapidità della ripresa economica in Italia.



BANKITALIA “TRASFERIMENTI DIRETTI A IMPRESE”

Gli oneri per lo Stato sono “spalmati” in più esercizi, ma possono rivelarsi significativi. «I tassi di insolvenza potrebbero anche superare quelli del biennio 2012-2013, quando si avvicinarono al 10 per cento», avverte Bankitalia nell’audizione davanti alle commissioni Finanze e Attività produttive della Camera. Questo perché c’è stato un ampliamento della platea dei beneficiari. Ad esempio, sono comprese le imprese con prestiti deteriorati. A ciò va aggiunto anche il fatto che le percentuali di copertura sono più alte e l’assenza di previsioni che limitino l’uso delle garanzie ai soli nuovi finanziamenti o al rinnovo di quelli che sono in scadenza contrattuale. Fabrizio Balassone, il capo del Servizio struttura economica della Banca d’Italia, ha riconosciuto la bontà del Decreto Liquidità, «uno strumento adatto a incentivare le banche a fornire la liquidità necessaria a far fronte alla crisi». Ma ha pure ricordato che la sua efficacia dipende anche dalle norme, che devono essere rapidamente operative, e dalle risorse a disposizione delle strutture che se ne occupano.



BANKITALIA, ALLARME SU DL LIQUIDITÀ

Ma Bankitalia sottolinea anche l’importanza di proteggersi «dai rischi di infiltrazione da parte di attività illegali». Le procedure per l’erogazione del credito sono agevolate e snelle, da qui il timore della Banca d’Italia che il credito possa «affluire a imprese comunque destinate a non superare la crisi». La presa di posizione di Bankitalia è chiara: visto che «una parte delle perdite subite dalle imprese non sarà recuperabile» e «non tutti i debiti (assistiti da garanzie pubbliche) accesi saranno immediatamente ripagati al termine dell’emergenza sanitaria», si suggerisce al governo di affiancare «trasferimenti diretti alle imprese da parte dello Stato». Un piccolo passo indietro, un campanello d’allarme… Chiamatelo come volete. Di fatto si chiede anche, come del resto fatto dall’Abi, un potenziamento dell’autocertificazione, così da legare la richiesta dei prestiti garantiti con la dichiarazione di aver subito danni economici dall’emergenza coronavirus, senza però appesantire i processi delle domande.

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