Gli effetti della guerra si fanno sentire e, dopo il calcolo dei tre scenari ipotizzati dalla Banca d’Italia, e dopo la dichiarazione di Putin sulla mancata formulazione di proposte credibili per una trattativa ormai messa all’angolo, l’ipotesi di una risoluzione della guerra entro il 9 maggio si fa sempre più lontana. Così Bankitalia commenta quanto inserito nel Def: “servono interventi mirati per mitigare gli effetti della guerra“.



Bankitalia: l’incertezza causata dalla guerra in Ucraina

Bankitalia ha dichiarato che bisogna essere selettivi nelle misure da introdurre per mitigare gli effetti della guerra, ma c’è bisogno di una adeguata copertura finanziaria. Il capo del servizio struttura economica della banca d’Italia, in audizione sul Def ha dichiarato infatti che “la guerra in Ucraina è un fattore di eccezionale incertezza entrato su un quadro macroeconomico internazionale già offuscato da strozzature settoriali, tensioni inflazionistiche e dalle riacutizzarsi della pandemia”.



Bankitalia: Balassone “serve copertura finanziaria”

È per questo che va analizzata la struttura economica del paese che dovrà essere sottoposta ad interventi selettivi, in grado di contenere quindi le ripercussioni sui conti pubblici. Bisognerà in pratica rivolgersi principalmente alle famiglie più bisognose e alle imprese più colpite da rincari e dalle limitazioni imposte al commercio con la Russia che, proprio oggi, annunciato di voler diversificare le esportazioni mediante la costruzione di nuovi gasdotti verso l’Africa, verso l’India e verso la Cina così da tagliare definitivamente fuori l’occidente poiché, attualmente la Russia, produce circa 700 milioni di metri cubi di gas l’anno di cui destinata all’esportazione soltanto un terzo di questi cioè una quota che va da 170 a 200 milioni di metri cubi.



Il 70% del gas esportato è destinato all’Europa che, invece, intende ridurlo per favorire altri partner nord africani e statunitensi.
Balassone, conclude dicendo che “escludendo interventi straordinari, la situazione dei conti pubblici richiede che coerentemente con i programmi del governo qualsiasi altro intervento trovi adeguata copertura finanziaria“.