Festa del Cinema di Roma: è il giorno di Bar Giuseppe, nuovo film di Giulio Base presentato nella sezione Riflessi. Reduce dall’ottimo Il banchiere anarchico (presentato al Festival di Venezia 2018), un bellissimo dialogo platonico tratto dal famoso romanzo di Fernando Pessoa, il regista di Torino ha focalizzato la sua attenzione su una delle storie meno esplorate del settore cinematografico: parliamo del legame tra Giuseppe e Maria, la storia della natività con uno sguardo sull’oggi. Produzione One More Pictures con Rai Cinema e prodotto da Manuela Cacciamani – produttore esecutivo Gennaro Coppola – il film racconta la storia di Giuseppe, che gestisce la stazione di servizio d’una zona rurale e rimane vedovo con due figli già adulti. Bikira è sbarcata da poco dall’Africa e viene assunta come cameriera nel bar. I due si innamorano creando grosso scandalo nel paese…

BAR GIUSEPPE DI GIULIO BASE ALLA FESTA DEL CINEMA DI ROMA

«L’onda che mi ha sospinto verso l’eterna scintilla della ‘novella’ di Giuseppe e della sua sposa è il loro essere ‘migranti’. Gli esiliati, ieri e oggi, sopportano le stesse condizioni: l’angoscia di non essere accolti, cosa mangiare, dove abitare, con quale lavoro. Da figlio di migranti, assisto al degenerare delle loro speranze. E ho voluto rileggere la figura di Giuseppe, eterno padre su cui ci si interroga molto anche oggi, per trovarci un’attualità inaspettata», spiega Giulio Base, che evidenzia: «Mi sono interrogato su temi metafisici non solo a partire dai testi biblici o dai magisteri ecclesiastici ma anche sull’etica che oltrepassa le barriere della religione. Ho tentato anche di dare una lettura laica dell’uomo Giuseppe, padre senza tempo, dai valori condivisibili dai credenti e non». La produttrice Manuela Cacciamani ha evidenziato: «Abbiamo sposato con grande passione questo progetto. “Bar Giuseppe” è tra le più belle storie d’amore di tutti i tempi. Il film racconta una storia universale. Ed è un quadro di uno spaccato sociale importante come l’integrazione nei borghi italiani fra persone di culture diverse, la solitudine sempre maggiore delle persone anziane, il valore della carità umana e della fede».