Barbara Alberti è intervenuta in qualità di ospite nel corso della trasmissione “Dedicato”, in onda ogni mattina su Rai Uno e condotta da Serena Autieri e Gigi Marzullo. Parlando della sua vita sentimentale, ha ricordato l’incontro con Amedeo Pagani, padre dei suoi figli, che non era assolutamente vincolato al denaro e non ne era affatto ossessionato: “Ci siamo incontrati mediante un amico in comune. Le cose più sexy di lui e di un uomo sono il pudore e la bontà: il cattivo non cambia mai, vive per ostacolare il prossimo, non diverte. Il cattivo vince lì per lì, al momento, ma alla lunga no. Poi, dipende dal masochismo individuale”.
Come mamma, invece, “sono stata poco seria, quasi un clown per loro”. Alberti ha successivamente risposto a una domanda: rinascerebbe donna? “Io rinascerei in qualsiasi modo. Ci stanno massacrando… Il femminismo è diventato un’esaltazione da premi letterari e cinematografici. Introducete la parità salariale, quando ci ammazzano, varate una legge che condanni veramente”.
BARBARA ALBERTI: “ERAVAMO COME ZINGARI, MA FELICI”
Nel prosieguo della trasmissione, Barbara Alberti ha rivelato di avere vissuto attimi di povertà, ma comunque felici, con Amedeo Pagani: “Eravamo come zingari, addirittura un Natale non avevamo niente in tavola e ci mangiammo i fagioli della tombola”. Oggi è innamorata? “Diamoci una calmata, ragazzi! Non si può essere attivi sentimentalmente e sessualmente fino alla morte”. In un rapporto, tra l’altro, la distanza è “una meravigliosa benedizione, in quanto fa bene alla coppia”, ha sottolineato la donna.
Il discorso si è poi spostato sulla celebre cantante Mina, che lei ha ammesso di avere sempre invidiato, perché ha avuto la forza “di sparire dalle scene e di essere se stessa. Se decide di ingrassare e poi di dimagrire, sono affari suoi, non deve dare spiegazioni a nessuno”. Il singolo preferito da Barbara Alberti e cantato da Mina? “L’importante è finire”, pubblicato nel mese di aprile del 1975 dall’etichetta privata dell’artista PDU e distribuito dalla EMI Italiana. Il testo è stato scritto da Cristiano Malgioglio.