Barbara Alberti a tutto tondo ai microfoni de La Verità. La scrittrice e volto televisiva ha parlato del suo ultimo romanzo, ma non solo, prendendo una posizione forte su alcuni dei temi più dibattuti negli ultimi tempi. «Oggi c’è una dittatura che per la prima volta non è imposta con le armi, ma appunto con il linguaggio, ed è accettata con entusiasmo. Se sono disperato e penso di suicidarmi, si dirà di me che sono un depresso, cancellando le emozioni umane. Che mi sia morta la moglie, o che mi sia stata rubata la macchina, si tenderà a dare una definizione sempre uguale», l’attacco dell’intellettuale…
Barbara Alberti ha sottolineato che non siamo depressi, ma oppressi, ognuno dalla sua condizione, ognuno dai suoi problemi. E per la scrittrice è spaventevole azzerare la pluralità dei disagi umani. Sulla necessità di stare attenti a parlare e scrivere, la scrittrice ha sottolineato: «Un vento di convenzionalità e infelicità percorre l’Italia e l’Occidente. Mi spaventa: quando sono venuta al mondo esistevano tante personalità […] Il conformismo c’è sempre stato, ma oggi sta diventando uno strumento di tortura».
BARBARA ALBERTI: “HO SPERANZA NEI GIOVANISSIMI”
Nel corso della lunga intervista a La Verità, Barbara Alberti ha spiegato di avere speranza nei giovanissimi, che spesso la lasciano a bocca aperta: «Ho visto uno di loro dire al padre di non pubblicare un video su Instagram perché avrebbe profanato un momento privato. Ho conosciuto un ragazzino che a 9 anni sta scrivendo un libro su una strage perfetta dopo che gli hanno spiegato di Hitler. Dopotutto c’è chi vive ancora nel vecchio mondo, nonostante le tendenze terribili di cui abbiamo dialogato finora». Barbara Alberti ha sottolineato che è ancora possibile scorgere dei segnali positivi, ma la situazione è parecchio seria. Una riflessione anche sulla tecnologia: «Meravigliosa, ma ha tolto il tempo dell’attesa, che è un privilegio. Ricordo l’immaginazione che scaturiva nei giorni in cui si attendeva la risposta di una lettera all’amato che viaggiava sul treno per corrispondenza. Mi lasciano anche ben sperare le decine di scrittori straordinari che si fanno strada. L’elenco è lungo, c’è in giro un sacco di gente libera. Per trovare una compagnia nella vita devi capire come sei tu, non puoi stare con uno sconosciuto. Se vuoi solo piacere ad altri sarai un ologramma, un fantasma, uno che non capirà né la vita né la morte. Purtroppo oggi c’è una gran voglia di perdersi».