La scrittrice Barbara Alberti ha affidato alle pagine di Specchio una profonda riflessione sull’attualità e sull’umanità in generale, partendo da una singola confessione. Racconta, infatti, di essere stata tradita dal suo fidatissimo cane, “si chiamava la Bionda”, che ad un certo punto “quando è arrivata una signora che veniva dalla Polonia, non ha più guardato in faccia a nessuno. Dormiva con lei. Non esistevamo più. Altro che fedele”, racconta, sostenendo (scherzosamente) che “questi animali ormai sono talmente antropomorfi che sono diventati carogne come noi”. Andando avanti nella sua intervista, però, i toni di Barbara Alberti si fanno più cupi e tetri, partendo dal sottolineare che vive nella costante “sensazione di una totale catastrofe incombente”.
Barbara Alberti: “Crisi, catastrofi e guerre condanneranno noi e il pianeta”
Secondo Barbara Alberti, insomma, ci sarebbe poco da ridere mentre l’umanità e il pianeta danno la costante sensazione di andare verso un totale sfacelo. “Mi rallegro ogni giorno che abbiamo da mangiare”, racconta, “che andiamo per strada senza bombe, che abbiamo ancora un po’ di aria da respirare. La situazione è catastrofica sul piano ambientale” e come se nulla fosse, qualcuno nel mondo decide anche di fare le guerre “che oltre alle vite umane, alla distruzione di interi villaggi, ha creato un inquinamento totale”.
“È sconcertante”, inveisce Barbara Alberti, “che non ci sia stata una personalità nel mondo, papa Francesco escluso, che abbia detto ‘ma siete scemi'”. L’unica cosa che possiamo fare in questo clima di “gravissimo pericolo” per tutti, secondo la scrittrice, è “qualcosa per noi stessi. Gioire del poco che abbiamo” e solamente “sperare”. Ma non finisce qui, perché ci tiene anche a sottolineare che “siamo una specie suicida e omicida” che secondo Barbara Alberti, avendo coscienza della morte, “diventiamo assassini. Non vuoi morire, quindi puoi dare morte. Io penso che nella testa di Putin, un uomo disturbato, ci sia questa sfida. Lui è vecchio, malato, comanda mezzo mondo ma non comanda la propria morte, quindi manda a morire qualche milione di suoi simili”.