Barbara Balanzoni è la dottoressa no vax, contro il vaccino anti covid, che negli scorsi giorni è salita alla ribalta delle cronache in quanto radiata dall’ordine dei medici di Venezia proprio per via della sua radicata posizione nei confronti del siero contro il coronavirus. Il camice bianco ritiene il farmaco, nonostante evidenze, un elemento dannoso e non guaritore, e ieri lo ha confermato, intervistato dai microfoni del programma La Zanzara, su Radio 24. Barbara Balanzoni ha commentato così la notizia della radiazione, circolante su tutti i mezzi di informazione nelle scorse ore: “Me ne fotto, io colpita da provvedimenti aberranti senza motivazioni”, per poi aggiungere: “Io sono un medico e resto un medico”.



Quindi l’ex dottoressa viene incalzata sull’Ordine dei medici veneziano: “Associazione a delinquere? Lo sono, per il metodo usato ovvero bis quello mafioso”. In merito a toni aggressivi che la stessa avrebbe usato nei confronti dei colleghi, invece, spiega: “Sono stata fin troppo buona, potevo essere più cattiva. Una comunità scientifica che mette a rischio una intera nazione”, per poi puntare il dito anche nei confronti del governo Mario Draghi, definendolo “Nazista e assassino? Assolutamente si, erano studi viziati in una sperimentazione di questa portata”.



BARBARA BALANZONI: “NON FARO’ MAI NESSUNA DOSE DI VACCINO ANTI COVID”

Poi rincara la dose in maniera molto pesante: “Sono maiali di Satana, perché non puoi scendere con loro a compromessi”. Secondo Barbara Balanzoni il vaccino anti covid ha ucciso migliaia di persone nonostante i numeri siano differenti: “Il vaccino ha ucciso almeno 11mila persone. Non faró mai nessuna dose”.

In chiusura una domanda sulla guerra in Ucraina che imperversa da più di quattro mesi, e come molti no vax anche la dottoressa veneta si è schierata in favore del presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin: “Se guardiamo i valori che rappresenta e quelli che invece rappresenta la NATO mi sembra l’unica persona che merita rispetto. Il regime di Putin è meno grave del Draghistan”.