Quella di ieri contro il Brasile non è stata di sicuro la miglior partita di Barbara Bonansea, eppure proprio nella sconfitta contro la selezione verdeoro ai Mondiali di calcio femminile è venuto fuori una volta di più come l’attaccante della Juventus sia il simbolo della Nazionale italiana di calcio femminile. Lo si è capito quando, con le azzurre sotto di un gol nel finale di gara, stanche e scoraggiate per il risultato che stava maturando, è stata proprio lei dal campo, in più di un’occasione, a battere le mani per spronare le sue compagne di squadra a non mollare, a crederci fino all’ultimo secondo di gara, a mostrare cioè quello spirito che ha garantito all’Italia di chiudere il girone al primo posto. Certo resta il rammarico per non aver battuto il Brasile: un vero peccato, considerando soprattutto la grande occasione avuta da Bonansea, che ha tentato al volo di gonfiare la rete vedendosi la porta sbarrata dal portiere brasiliano. (agg. di Dario D’Angelo)



BARBARA BONANSEA

Primo posto nel girone ai Mondiali per l’Italdonne e la grande gioia di Barbara Bonansea, bomber della Juventus e della Nazionale Italiana di calcio che, dopo aver gioito con le proprie compagne e i tifosi che stanno seguendo la oro avventura in Francia, ha condiviso con l’Italia intera la propria felicità in un’intervista rilasciata ai microfoni di Sky Sport. «Nei sogni più belli non l’avrei sognato. È importante perché passi per prima e non incontri squadre di prima fascia. Continuiamo a sognare. Siamo state brave a vincere le prime due partite, non me l’aspettavo», ha dichiarato a Bonansea che, insieme al resto della Nazionae femminie di cacio, spera di poter raggiungere obiettivi più importanti.

BARBARA BONANSEA: “TANTI SACRIFICI PER LA CARRIERA”

I mondiali sono la realizzazione di un sogno per Barbara Bonansea che, per riuscire a raggiungere traguardi importanti nella carriera di sportiva, ha dovuto fare, insieme ai genitori, tantissimi sacrifici. A confessarlo è stata la stessa calciatrice della Juventus e della Nazionale in un’intervista rilasciata ai microfoni di Repubblica.it. «I sacrifici li ho fatti io ma tanti li hanno fatti i miei genitori. Mi allenavo a 45 chilometri da casa, non sarei mai potuta andare con i mezzi pubblici per tre volte la settimana. Hanno fatto tanti sacrifici, guardavano l’allenamento al gelo e poi mi portavano a casa. Non sarei qui senza di loro», ha spiegato la calciatrice che, ora, insieme alle proprie compagne, spera di poter salire sul tetto del mondo regalando al calcio femminile una vetrina in prima pagina.

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