Barbara Boncompagni, terza figlia di Gianni Boncompagni, ricorda con grande affetto Raffaella Carrà, scomparsa il 5 luglio a 78 anni. Raffaella è entrata nella vita delle tre sorelle Boncompagni – Paola, Claudia e Barbara – quando la più piccola aveva solo 5 anni. Boncompagni aveva divorziato nel 1964 dalla moglie, un’aristocratica svedese, e gli furono affidate le tre figlie. “Dentro casa era un ciclone, me la ricordo come Mary Poppins. Per tutte noi fu come una mamma. Avevamo in comune anche il fatto che lei da bambina era stata abbandonata dal padre, noi dalla madre”, ha raccontato Barbara al Corriere della Sera. Raffaella Carrà è rimasta una presenza di famiglia anche dopo la fine della storia d’amore con Boncompagni: “Negli anni si è creato un legame filiale. Ci confrontavamo su tutto, era un rapporto vero. Ci citofonavamo. Mi capiva”, ha confessato a Repubblica.
Barbara Boncompagni: “Raffaella Carrà è stata una maestra”
Barbara Boncompagni, che ha seguito le orme del padre Gianni diventando autrice televisiva, ha imparato molto da Raffaella Carrà, seguendola in tour: “È stata una maestra. Dotata di grande serietà, ma anche di grande leggerezza; non faceva mai posare le sue scelte”, ha aggiunto sul Corriere della Sera, “Si è dedicata interamente alla sua carriera, ha sacrificato la possibilità di diventare madre”. La figlia più piccola di Gianni Boncompagni ha ricordato la disciplina incredibile della Carrà quando lavorava ma anche la sua capacità di godersi la vita: la casa al mare, il burraco, gli amici. Infine Barbara Boncompagni ha parlato della riservatezza della Carrà: “Non amava fare la diva. Se ne è andata da signora quale era, in rigoroso silenzio. Non me la posso immaginare vecchia e malata, Raffaella ha lasciato un’immagine di sé assolutamente perfetta”.