Barbara Cosentino, chi era la moglie di Giampiero Ingrassia: il malore nel 2013
Giampiero Ingrassia, che oggi pomeriggio sarà ospite di Caterina Balivo nella nuova puntata de La volta buona su Rai 1, ha vissuto più di dieci anni fa un lutto terribile che l’ha privato della donna della sua vita: la morte della moglie Barbara Cosentino nel 2013. Un perdita importantissima per l’attore, avvenuta in un momento in cui era fuori casa poiché impegnato a Napoli, in scena per la versione italiana di un musical ispirato al film Frankenstein Junior di Mel Brooks.
Mentre lui era di scena a Napoli, la moglie Barbara Cosentino si trovava sulle piste da sci a Roccaraso, in provincia de L’Aquila, assieme alla loro figlia Rebecca che all’epoca aveva 10 anni. La donna è stata colpita da un malore improvviso che purtroppo non le ha dato scampo: era il 19 febbraio 2013 e la donna morì a soli 48 anni, lasciando un vuoto nel cuore e nella vita dell’attore e della loro figlia.
Giampiero Ingrassia e il ricordo della moglie: “Smisi di lavorare e…“
Ospite diversi anni fa a Vieni da me, Giampiero Ingrassia aveva parlato della moglie Barbara Cosentino ricordando anche la telefonata che ricevette all’epoca dei fatti: “Mi dissero che aveva avuto un infarto. La mia prima preoccupazione fu per Rebecca. Dissi di non dirle nulla. Ho passato una notte… e il giorno dopo gliel’ho raccontato. Aveva 10 anni“. Non è stato facile accettare quella realtà e, soprattutto, mettere al corrente la bambina su quanto accaduto: “Dire alla figlia che la madre non c’è più è terribile. Ci siamo rimboccati le maniche, ho smesso di lavorare per 3-4 mesi e mi sono dedicato anima e corpo a mia figlia“.
In una più recente intervista, a Dedicato nel 2021, l’attore aveva ribadito di essersi rialzato e aver ripreso in mano la propria vita dopo il lutto: “Non è stato un momento facile, è stato particolare però mi sono rimboccato le maniche anche perché c’era nostra figlia Rebecca, che al tempo aveva 10 anni. Io dico sempre di aver tirato improvvisamente il freno a mano per fare un testacoda e ricominciare da capo“.