Dalla grande carriera alla vita privata, Barbara De Rossi a tutto tondo ai microfoni di Oggi è un altro giorno. L’attrice ha esordito parlando dei suoi inizi nel mondo del cinema: «Io ho affrontato tutto con grande incoscienza, tipica dell’adolescenza: ero curiosa, forse non mi rendevo conto di cosa fosse. Me ne sono resa conta con il primo film. Ho vinto un concorso, mi ha chiamato un regista importante come Lattuada, mio padre non voleva e chiamò Mastroianni. Marcello chiamò a casa e non disse di no. Siamo partiti per la Spagna ed ho iniziato così».



«Non che mi piacesse particolarmente, ma con il secondo film ho realizzato che era un lavoro che mi piaceva», ha aggiunto Barbara De Rossi, che ha poi ripercorso le sue prime esperienze sul grande schermo: «Ho fatto ruoli molto belli, erano anni con grandi produzioni e con temi importanti. Facevamo ruoli importanti e da protagonisti con le star internazionali».



BARBARA DE ROSSI: “LA MORTE DI MIA MADRE UN COLPO DURISSIMO”

Barbara De Rossi ha poi parlato della scomparsa della madre Sofia, sconfitta da un tumore: «Mia madre morì quando avevo 25 anni. Affrontare la vita senza uno dei tuoi punti di riferimento è vivere con disorientamento. Io ho fatto un po’ da mamma a mio fratello, è stato durissimo. Lei ha avuto una malattia, non c’erano informazioni e cure a quei tempi, si curò per cinque anni ma non riuscì ad uscirne fuori». Lei è stata per anni il volto di “Amore criminale”: «Mi sono sempre occupata di violenza contro le donne. Io ho incontrato tantissimi anni fa una donna meravigliosa, Grazia Passeri, ed aveva bisogno di una testimonial che seguisse tutte le lotte della sua associazione (Salvamamme, ndr). Mi sono innamorata di questo essere meraviglioso e l’ho seguita: abbiamo affrontato tantissime campagne». Barbara De Rossi ha poi aggiunto: «Tutte le storie sono diverse, ma ci sono dei punti cardine. La donna che vive un sentimento non riesce a vedere subito chi ha di fronte. Vediamo sempre la parte più bella e si cade in una trappola. Chi subisce un maltrattamento non vuole essere trattato come uno stupido, semmai il contrario. Io ho avuto un brutto incidente di percorso, ma riesco a parlare con le persone che subiscono maltrattamento perché so dove andare a pescare».

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