Barbara D’Urso durante l’ultima puntata di “Live – Non è la D’Urso”, il talk show della domenica sera di Canale 5, si è lasciata andare ad una serie di inaspettate confessioni sulla madre. In particolare la conduttrice, confrontandosi con Antonella Elia ospite in studio, ha parlato della scomparsa della madre venuta a mancare quando era solo una bambina. Un destino che la accomuna alla ex concorrente del GF VIP 4 che da bambina ha perso la madre. “Ti dico una cosa che non ho mai raccontato a nessuno” – ha detto la D’Urso alla Elia precisando il perchè di questa scelta – “solo per farti capire come a volte sono gli altri a farti sentire in difficoltà”. Poi la D’Urso ha confessato e condiviso con tutto il suo pubblico alcuni ricordi di quel momento così terribile della sua vita: “anch’io ero piccolina, avevo 10 anni. Con i miei fratellini andavamo in giro con il bottone nero quando è morta mamma. Avevo sul diario di scuola la foto di mia mamma che si chiamava Vera. Sotto la foto avevo scritto ‘Mia mamma Vera’ perché si chiamava Vera”.
Barbara D’Urso e la morte della mamma: “una professoressa mi ha messo in difficoltà”
Non solo, Barbara d’Urso parlando della morte della madre ha condiviso con i telespettatori di “Live – Non è la D’Urso” anche una vicenda personale di quando andava a scuola. Nello specifico ha raccontato quanto si è sentita in difficoltà per l’atteggiamento di una professoressa a scuola: “facevo la prima media e la professoressa aprì il diario. Mi guardò e, siccome intanto mio padre si era risposato, mi disse “Ma non è bello che tu dica che questa è tua mamma vera e l’altra è la mamma finta”. E io le dissi “Ma lei è mia mamma Vera perché si chiama Vera”. Quindi vedi che le corazze vanno messe”. Una vicenda che la conduttrice Mediaset ha voluto raccontare per sostenere ed incoraggiare Antonella Elia che, proprio come lei, ha perso la madre quando aveva un solo anno. Una scomparsa che ha fatto sentire Antonella Elia in grandissima difficoltà: “mi sentivo inferiore rispetto alle altre bambine. Quando qualcuno mi chiedeva di mia madre e io dovevo rispondere che non ce l’avevo, sprofondavo nella vergogna. Era come se fosse colpa mia, come essere sbagliata in un mondo di persone giuste, belle, forti. Non sono stati gli altri a farmi sentire diversa, mi ci sentivo io”.