FOTO-MEME E ADDIO MEDIASET: IRA BARBARA D’URSO
L’allontanamento di Barbara D’Urso da Mediaset non è solo un caso televisivo, ma rischia di diventarne uno anche giudiziario. La conduttrice, infatti, ha annunciato querele per diffamazione dopo che Dagospia ha pubblicato una foto che, a detta del sito di Roberto D’Agostino, spiegherebbe le ragioni della decisione di Mediaset di non rinnovarle il contratto. Si tratta di una foto scattata durante la festa di compleanno della giornalista Annalia Venezia, amica della stessa Barbara D’Urso, in cui quest’ultima ha le mani giunte in segno di preghiera. Di fatto, aveva riproposto la “posa al funerale di Berlusconi”. A questo punto, il giornalista Giuseppe Candela aveva spiegato che la foto era circolata settimane prima. «In poco tempo è finita nelle chat di tanti addetti ai lavori, raggiungendo i piani alti di Cologno Monzese», aveva scritto su Twitter.
L’ipotesi di Dagospia è che, quindi, Barbara D’Urso sia stata messa alla porta da Mediaset perché ha riproposto una posa diventata virale, praticamente un meme sui social, dissacrando la memoria di Silvio Berlusconi. La conduttrice, però, non ci sta, infatti ha annunciato querele per diffamazione tramite i suoi canali social. «Amiche mie e amici miei, avevo deciso di tacere e continuerò a farlo fino al momento opportuno. Ma ora mi vedo purtroppo costretta a una precisazione. Irragionevolmente, alcuni siti e non solo pubblicano da giorni una mia foto PRIVATA, dando a questa foto un senso causale al comportamento lesivo nei miei confronti da parte dell’azienda per la quale lavoro», ha esordito Barbara D’Urso. Da notare peraltro il fatto che ribadisca come il comportamento di Mediaset nei suoi confronti sia stato “lesivo”.
“NON HO DISSACRATO LA MEMORIA DI BERLUSCONI”
A proposito del suo gesto al funerale di Silvio Berlusconi, Barbara D’Urso precisa: «Un gesto che sento mio, che mi rappresenta, essendo io credente e libera di pregare come preferisco, che sia un funerale o qualunque altra funzione religiosa». Di fatto, quel gesto è diventato virale sui social e la conduttrice ne è consapevole. «Sere dopo, a una festa privata e con pochi amici, scattiamo questa foto autoironica, in riferimento a tutti i post che mi hanno presa giro. Era un modo per prendere in giro solo e soltanto me stessa, ovviamente senza intenti denigratori e offensivi verso un funerale, anche in nome della mia fede». Barbara D’Urso ci tiene anche a sottolineare che quella foto era privata, quindi non doveva diventare pubblica, «come dimostra la presenza vicino a me di una persona strettamente legata all’azienda per la quale lavoro, che non ha ovviamente alcun interesse a denigrare il funerale che si era svolto precedentemente».
La conduttrice, quindi, spiega che non era stata autorizzata la pubblicazione della foto, fatta «col telefono di un amico che l’avrebbe dovuto girare solo a me ma così non è stato». Ci tiene anche a rispondere a chi l’ha definito un gesto di cattivo gusto nei confronti di Silvio Berlusconi: «È fortemente ingannevole pensare che io stia dissacrando la memoria di una persona scomparsa e i suoi funerali, portando addirittura la gente a credere che la volontà di lasciarmi a casa senza preavviso sia collegata a questo episodio, che risulta essere completamente sconnesso».
“NESSUNA CONNESSIONE TRA FOTO E ADDIO MEDIASET”
Dunque, l’uscita di quella foto non ha nulla a che vedere, ribadisce Barbara D’Urso, con la decisione di Mediaset di non rinnovarle il contratto. «Non esiste alcuna causa/effetto, tanto che fino al giorno 26 giugno alle ore 14.30 al mio manager continuavano a parlare di contratto di due anni con prima serata». Comunque, la conduttrice ha dato mandato ai suoi legali per tutelarla nelle sedi opportune. «Ricordo, infatti, che pubblicare foto riguardanti il privato di una persona, che la stessa non abbia autorizzato, integra violazione degli artt. 10 del Codice Civile e degli articoli 96 e 97 della L. 633/41 (L.D.A.) oltreche della normativa sulla Privacy (Digs 101/2018), rendendo responsabili sia l’autore della prima diffusione, che coloro che hanno continuato a diffonderla e mantenerla pubblicata essendo già stati destinatari di diffide da parte dei miei legali, che ne hanno avuto conoscenza, anche indiretta, o che ne stanno venendo a conoscenza ora».
Barbara D’Urso ci tiene anche a sottolineare che «lo strumentale accostamento tra la foto pubblica che mi ritrae in occasione di una funzione religiosa in atteggiamento di preghiera e quella che mi ritrae in situazione privata, è lesiva del mio onore e reputazione». Da qui la decisione di avviare «conseguenti azioni in sede penale e civile e al Garante della Privacy, onde ottenere della idonea punizione e il risarcimento dei danni. I giornalisti responsabili saranno anche oggetto di segnalazione all’Ordine professionale, per violazione del Codice Deontologico».