Esplode definitivamente la protesta dei cittadini spagnoli nei confronti del turismo di massa, il cosiddetto overtourism. Le principali località turistiche della nazione iberica, a cominciare da Barcellona, sono letteralmente state prese d’assalto negli ultimi mesi, con la conseguenza che i prezzi sono schizzati alle stelle e nel contempo le città sono diventate invivibili proprio per via dell’alta presenza. E così che in queste ore sono virali numerosi video pubblicati sui social in cui cittadini di Barcellona, armati di pistole ad acqua, spruzzano i turisti fermi nei locali, in segno di protesta contro il turismo



Una scenetta divertente che ha visto diversi turisti abbandonare il proprio posto dopo essere stati bagnati. Si tratta solamente del culmine di una manifestazione che, come spiegato da SkyTg24.it, ha visto circa 2.800 persone scendere in piazza nel centro della città di Barcellona con slogan e cartelli “Basta! Mettiamo limiti al turismo”, ma anche “Barcellona non è in vendita” e “Turisti a casa”.



BARCELLONA, PROTESTA CONTRO IL TURISMO DI MASSA: +68% NEL COSTO DEGLI ALLOGGI

Il corteo si è fermato appunto in occasione dei punti strategici del turismo della capitale catalana, leggasi hotel, ristoranti, bar e locali vari, per far sentire la propria voce e bagnare con le pistole ad acqua i turisti, che sono a loro volta vittime di questa situazione. Tutta colpa del costo degli alloggi che in quel di Barcellona è cresciuto a dismisura negli ultimi anni, precisamente del 68 per cento dal 2014 ad oggi, con un incremento invece degli affitti del 18 per cento in un solo anno in quel di Barcellona e Madrid.



Tutto ciò si è ovviamente tradotto in gravi problemi economici per la popolazione locale, visto che le due città più famose della Spagna sono ricche di turisti per tutto l’anno, grazie anche al clima mite, di conseguenza non si tratta di un fenomeno localizzato solo al periodo estivo.

BARCELLONA, PROTESTA CONTRO IL TURISMO DI MASSA: LA MOSSA DELLA SINDACA

Un turismo di massa che ha anche causato la chiusura di numerosi negozi locali in quel di Barcellona, che non sono più riusciti a pagare gli affitti, in favore quindi dei grandi marchi e delle insegne che invece hanno disponibilità economiche ben differenti. Jaume Collboni, sindaco di Barcellona, ha annunciato una stretta nei confronti degli affitti a breve termine, quelli appunto stagionali, ma il termine è il 2028, di conseguenza dovranno passare ancora 4 anni prima che possa cambiare effettivamente qualcosa. Inoltre sono diversi i residenti che ritengono che tale misura sia insufficienti e ci vorrebbe ben di più per superare i problemi causati dal turismo negli ultimi anni.

La cosa certa è che il malcontento ha ormai toccato limiti mai raggiunti prima e di conseguenza, sulla scia di quanto fatto in quel di Barcellona, sono diverse le città spagnole dove si sono registrate proteste simili come ad esempio a Malaga, ma anche alle Canarie e a Palma di Maiorca. Uno dei casi più emblematici è quello di Tenerife, dove migliaia di persone sono scese in piazza ad aprile per protestare appunto contro l’overtourism.

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