Clima di altissima tensione all’interno di Forza Italia, la nomina di Paolo Barelli come nuovo capogruppo alla Camera ha scatenato il caos. La decisione presa da Silvio Berlusconi infatti non è stata accolta di buon grado da una fetta del mondo azzurro e non è bastato il tentativo di mediazione di Roberto Occhiuto, attuale capogruppo chiamato a guidare la Calabria, e di Renato Brunetta.



«Caro Roberto, dopo un’attenta valutazione designo come tuo successore l’onorevole Paolo Barelli», questo quanto scritto da Berlusconi in una lettera destinata ad Occhiuto e letta durante l’assemblea dei deputati di Forza Italia. Quest’ultimo ha provato a trovare una terza soluzione tra Barelli e Giacomoni, nome indicato da molti deputati forzisti, ma non c’è stato niente da fare. Lo stesso Giacomoni si è ritirato dalla sfida: «Non cerco il posto di vicario», riporta Repubblica.



FORZA ITALIA, CAOS DOPO NOMINA DI BARELLI

Il tentativo di mediazione proposto da Brunetta è fallito per un semplice motivo: secondo quanto ricostruito da Repubblica, Pietro Pittalis ha ritirato la sua firma dalla richiesta di votazione con scrutinio segreto sottoscritta da 26 dei 77 deputati azzurri, facendo venire meno il requisito dell’un terzo di richiedenti. E le acque sono a dir poco agitate. Mariastella Gelmini, tra le esponenti di spicco di Forza Italia, non ha utilizzato troppi giri di parole: «Sono tra le persone, insieme a Brunetta e Mara Carfagna, che hanno sottoscritto quella lettera. Sarebbe ipocrita non intervenire oggi. Io non credo di dover fare attestato di lealtà a Berlusconi, sono qui da tanti anni e mi sento di essere profondamente berlusconiana, ma l’ultima stagione del berlusconismo non mi rappresenta e non rappresenta neanche Berlusconi».

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