SI RITIRA ANCHE COLAIANNI A BARI: SINISTRA SENZA UN CANDIDATO UNITARIO ALLE ELEZIONI COMUNALI

A meno di due mesi dalle Elezioni Comunali a Bari, ancora non si sa chi sarà lo sfidante/gli sfidanti del candidato unico del Centrodestra Fabio Romito (Lega): dopo i ben noti scontri politici derivanti dai casi giudiziari a Bari e Torino in seno all Pd, il “campo largo” a sinistra fatica a trovare una quadra e per il momento restano divisi i due candidati presentati dal Partito Democratico e dal Movimento 5 Stelle. Dopo lo “strappo” di Giuseppe Conte con il ritiro dalle Primarie di coalizione a Bari, la lite tutta interna al Centrosinistra non si è di fatto mai placata e pure i vari tentativi di candidati “unitari” lanciati in questi giorni dall’ex Governatore pugliese Nichi Vendola (AVS) sono tutti finora naufragati.



L’ultimo stamane è stato Nicola Colaianni, ex magistrato di Cassazione e già parlamentare del Pds (ex Pd), che si è ritirato dopo non aver ricevuto il pieno appoggio dell’intera coalizione: «Ho accolto con spirito di servizio la proposta di candidarmi unitariamente per il centrosinistra per evitarne la divisione da più parti temuta. Ho garantito ai due candidati, e alle forze che li sostengono, pari dignità, controllo sulla pulizia delle liste, trasparenza e, naturalmente, legalità», ha detto Colaianni nella nota consegnata all’ANSA con i motivi del suo ritiro. Il “proto-candidato” ha riscontrato «rigidità che non rendono possibile una composizione». Per questi motivi, l’ex dem rinuncia a candidarsi come nuovo sindaco di Bari dopo le due legislature di Antonio Decaro: «rimetto con serenità ai due candidati il compito di porre le basi per il sostegno reciproco nelle fasi ulteriori del procedimento elettorale». Dopo la rinuncia di Colaianni è saltato anche il vertice a due che avrebbe dovuto mettere sul tavolo tutte le ipotesi nel “campo largo” con i due candidati, Vito Leccese (capo gabinetto di Decaro) e Michele Laforgia, sostenuto da Pd e AVS: a pesare come ultimo “strappo” le dichiarazioni al vetriolo di Giuseppe Conte che nel weekend, parlando al “Corriere della Sera” del possibile nome di Colaianni, aveva sentenziato «Rigenerazione in questo caso suona provocatorio, considerata la sua età».



NUOVO SCONTRO CONTE-SCHLEIN: “CAMPO LARGO” DIVISO ALLE ELEZIONI COMUNALI BARI 2024? INTANTO NUOVO INDAGATO NEL COMUNE…

A questo punto si è di nuovo tutto da capo nel Centrosinistra verso le Elezioni Comunali a Bari, previste l’8-9 giugno prossimi: al momento contro Romito l’ipotesi più fondata è la presenza tanto di Laforgia quanto di Leccese con l’eventuale “ticket” da costruire solo in un ipotetico ballottaggio tra Centrodestra e primo candidato più votato dell’ex campo largo. Insomma, senza accordo si lascia decidere ai cittadini in una sorta di “spareggio” durante il primo turno: «Ho detto che noi siamo al fianco di Leccese, persona specchiata, per andar avanti. E gli abbiamo detto siamo con te anche se vorrai tentare un dialogo per una strada unitaria. Stanno discutendo», ha detto da Roma la Segretaria Pd Elly Schlein.



Poco dopo a Vibo Valentia è il leader M5s Giuseppe Conte a commentare il caos per il candidato comune a Bari: «Noi abbiamo dato un mandato al nostro candidato Laforgia perché verifichi tutte le condizioni politiche anche di dialogo nell’ambito ovviamente delle forze progressiste e come ho già detto lasciamo lavorare le forze locali che conoscono nomi, persone, contesti». Nel frattempo continua il terremoto giudiziario per il Pd in Puglia: l’assessore al Bilancio, Alessandro D’Adamo, risulta indagato per truffa nell’ambito di un’inchiesta sull’utilizzo di fondi europei erogati nell’ambito del programma ‘Garanzia Giovani’, riporta l’Adnkronos. Per questo motivo il sindaco uscente Decaro ha revocato la delega al suo assessore assumendole per il momento ad interim: «Io sono convinto che, anche se l’indagine non riguarda attività legate al Comune ma attività professionali, l’esercizio di una funzione pubblica importante come quella di assessore deve essere al di sopra di ogni sospetto, e quindi appena ho avuto notizia gli ho revocato la delega», ha detto il quasi certo prossimo candidato Pd alle Europee nella circoscrizione Sud.

La Premier Meloni, interrogata in merito al “caso Bari” sull’eventuale commissariamento a poche settimane dalle Elezioni, ha risposto così durante la sua visita al Vinitaly di Verona: «Quello che interessa a me è che il Governo non utilizzi due pesi e due misure, non lo ha fatto e non potrebbe farlo». Per la Presidente del Consiglio le lamentele del Pd non sono comprensibili a questo giro, «ritiene che la legge sullo scioglimento dei Comuni non sia adeguata, e possiamo parlarne; ma se quello che ci chiedono è che le amministrazioni governate dal centrosinistra debbano avere un occhio di riguardo rispetto a tutte le altre, si capisce – ha concluso Meloni – che non è l’Italia che io voglio costruire».