Barù Gaetani, una delle ultime new entry del GF Vip 2021, ci ricasca. Il nipote di Costantino della Gherardesca ancora una volta si è reso protagonista di una battuta del tutto assimilabile a un brutto scivolone sulla droga all’interno della Casa più spiata d’Italia. In effetti, già nei giorni antecedenti al Natale, il concorrente aveva asserito, in un colloquio avvenuto con Gianmaria Antinolfi e Jessica Selassiè, che uno degli accendini presenti al Grande Fratello Vip serviva per “il crack”, sorridendo e poi scusandosi pochissimi istanti dopo con i suoi compagni, che evidentemente gli hanno rivolto alcune occhiate di rimprovero.
Proprio in queste ore, però, Barù Gaetani, probabilmente travolto dalla leggerezza e dalla spensieratezza tipiche del periodo natalizio, si è lasciato andare a una nuova gaffe… “stupefacente”. Sì, perché in questo caso anche la droga era protagonista. Queste, in particolare, sono state le sue parole, pronunciate mentre si descriveva: “Sembro Luigi XV che si fa di crack”.
BARÙ GAETANI E IL RIMANDO A LUIGI XV: CHI ERA IL RE DI FRANCIA?
Al di là dell’infelice uscita sul crack, Barù Gaetani ha effettuato una citazione storica notevole al GF Vip 2021, richiamando all’attenzione dei presenti e del pubblico a casa la figura di Luigi XV di Borbone, detto il Beneamato (1710-1774), che fu re di Francia dal 1715 fino alla sua morte. Il sovrano ereditò il trono all’età di appena cinque anni e passò un’infanzia relativamente tranquilla con numerosi insegnanti che gli trasmisero una cultura piuttosto ampia, anche se il potere effettivo venne delegato ad altre persone.
Poi, al compimento della maggiore età, Luigi XV affidò il governo al cardinale Fleury, suo vecchio precettore. Inizialmente fu molto apprezzato dalla popolazione, tanto da guadagnarsi l’appellativo sopra riportato, ma poi, con l’incedere del tempo, la debolezza nel prendere decisioni e le sue numerose amanti causarono il crollo della sua popolarità, tanto che quando morì a Parigi andarono in scena dei macabri festeggiamenti per le strade, che costrinsero alla celebrazione dei suoi funerali nottetempo, così da evitare il pubblico dileggio.