La vita politica e imprenditoriale di Silvio Berlusconi è caratterizzata anche dalle sue barzellette. Irriverenti e imbarazzanti, alcune anche a sfondo sessuale, sono la testimonianza dell’umorismo del leader di Forza Italia. Ma erano anche un modo per entrare in sintonia con le persone, come aveva rivelato qualche mese fa in un video su TikTok. Tra le migliori che ha raccontato c’è quella sul commendator Bestetti, di cui raccontava le bravate. Sospettato dalla moglie di adulterio, è costretto a portarla al night club per dimostrarle che la voce “non è minga ver”. Da lì il racconto, con battute in milanese e fazzoletti estratti dalla tasca per mimare gli slip della spogliarellista, del fallimento del commendatore, smascherato clamorosamente. Nel finale un’uscita volgare, quella del tassista che assiste alla scenata di gelosia della moglie di Bestetti: “Commendatore, di t*oie ne abbiamo caricate tante, ma una bruta, vecia e cattiva come questa qui, mai”.
Un altro protagonista delle barzellette in milanese di Silvio Berlusconi era il povero Carletto. Era il 2012 quando, durante una festa di Mediaset, l’ex premier inscenò la disavventura osè di questo personaggio. Costretto nella suite di Villa d’Este, sul lago di Como, ad assecondare le fantasie sessuali di una contessina, che chiedeva vento, lampi, tuoni e pioggia, Carletto ” l’accontenta e simula la tempesta, ma va in bianco, per scelta, perché come si fa a ciulare con un tempo così?, si lamenta con gli amici”.
BARZELLETTE BERLUSCONI ANCHE SU GUERRA IN UCRAINA
Risale all’ottobre 2015 il racconto di una barzelletta presa in prestito dal nipotino. In quel caso Silvio Berlusconi decise di pescarla dal suo repertorio di barzellette per allietare il compleanno di Nunzia De Girolamo. “Ci sono tre piccoli vampiri, devono fare una gara a chi beve più sangue. Va il primo e torna con la bocca piena di sangue e dice suscitando l’invidia degli altri: ‘Vedete quel campanile laggiù? A fianco c’è un oratorio femminile…’; il secondo non si arrende e torna anche lui con un bel ‘pieno’ di sangue, spiegando che vicino al campanile, ma dall’altra parte c’è un oratorio maschile; il terzo parte a sua volta ma torna completamente coperto di sangue, pieno di lividi e ferite e si lamenta: ‘Vedete quel campanile in fondo? Bene, io non l’ho visto'”.
Tra le barzellette migliori di Berlusconi c’è quella sul sindaco leghista che per concedere la cittadinanza ad un orientale lo sottopone ad un test sui proverbi italiani (“Can che abbaia…”, “poco cotto o cotto male”), raccontata in occasione della vendita del Milan ai cinesi. Spesso, infatti, Berlusconi si ispirava all’attualità, ad esempio quando ironizzava sulle donne svedesi e il Viagra durante le proteste per il clima di Greta Thunberg. Tutte sono caratterizzata dalla noncuranza per il politicamente corretto. Anche la guerra in Ucraina è finita per ispirare una delle barzellette. In questo caso il protagonista è un giovane che scappa dalla Russia e dice: “Non voglio andare a combattere con i nostri amici dell’Ucraina”. Quando incontra una suora le chiede di farlo nascondere, perché è inseguito. “Sotto la gonna, è la cosa più semplice'”, le risponde la suora. La barzelletta si chiude quando il giovane russo, passato il pericolo, ringrazia la suora e le “fa anche dei complimenti, perché, stando sotto la gonna, ho visto delle gambe quasi da calciatore, molto muscolose e ben coltivate”. Lei replica: “Se guardavi un po’ più su, ti accorgevi che anch’io non volevo andare a combattere”.
BARZELLETTE BERLUSCONI: DA PUTIN A MOHAMED ESPOSITO
Ma Silvio Berlusconi era anche molto autoironico, motivo per il quale le barzellette che lo vedono protagonista erano quelle che preferiva. Come quella di lui sull’aereo insieme al presidente degli Stati Uniti, Vladimir Putin e il Papa. Quando finisce il carburante, ci si accorge che manca un paracadute. Mentre gli altri discutono su chi ne ha più diritto, Berlusconi, “il politico più intelligente al mondo””, afferra uno zainetto, scambiandolo per un paracadute, e si lancia. C’è poi quella di lui chiamato in Paradiso per “risolvere, con la mia esperienza sindacale e di partito, i problemi tra Santi, beati e angeli”. La sua missione riesce e Dio lo convoca. Dopo un colloquio di tre ore, il Padreterno esce e, tenendo una mano sulle spalle di Berlusconi, gli dice: “Silvio carissimo, mi è piaciuta moltissimo questa tua idea di trasformare il Paradiso in una società per azioni e di quotarla in borsa. C’è una sola cosa che non capisco: perché io dovrei fare il vicepresidente?”.
Ci sono poi le barzellette sulla sua passione per le donne, come quella del giugno 2022, quando il Monza aveva appena conquistato la promozione in Serie A. “E’ uscito questa mattina un sondaggio che mi ha un po’ preoccupato. A cento ragazze di Monza tra i 20 e i 30 anni è stato chiesto ‘fareste l’amore con Berlusconi?’. Il 33% ha risposto ‘magari’, il 66% ha domandato: ‘ancora?’”. Ma per molti la più divertente è quella su Mohamed Esposito, di sicuro è tra le più famose. Silvio Berlusconi era ad un comizio del Popolo delle Libertà nel 2011 quando raccontò di essere partito da Napoli in aereo per recarsi all’estero. Appena salito a bordo, notò una bella ragazza bionda che leggeva attentamente un libro e subito trovò posto a suo fianco per tentare di attirare la sua attenzione, seppur inutilmente. Poi le chiese: “Signorina lei legge con una intensità straordinaria. Di cosa parla questo libro? E lei mi rispose soavemente, ma dell’amore”. Allora Berlusconi incalzava: “E che cosa le ha insegnato di così importante, vista la sua straordinaria attenzione?”. La replica della ragazza: “Mi ha insegnato che gli amanti sessualmente più potenti sono gli arabi e quelli più sentimentalmente forti e più romantici sono i napoletani”. A quel punto Berlusconi si è presentato: “Signorina, permetta che mi presenti… Mohammed Esposito”.