Il 19 marzo a Costanza, in Romania, sono cominciati i lavori di ampliamento di quella che sarà la più grande base Nato d’Europa. Come spiega il Corriere.it, saranno oltre 2,5 i miliardi di euro impegnati nel progetto, con 2800 ettari a disposizione: dovrebbe sorgere una struttura con 10 mila posti per altrettanti militari, dunque con il doppio della capienza rispetto a quella attuale. La base sorgerà al posto dell’aeroporto militare Mihail Kogalniceanu: nel progetto è previsto anche l’ampliamento dello scalo aereo di Costanza, città romena sulle coste del Mar Nero. Saranno costruite poi nuove piste, aree di deposito per munizioni e altri materiali, scuole, farmacie e anche un ospedale oltre che ovviamente anche alloggi.



La nuova base, dunque, dovrebbe avere una capienza di circa il 20% in più rispetto a quella di Ramstein, in Germania, che attualmente detiene il record di più grande. La struttura di Costanza dovrebbe essere operativa entro il 2040: con questa si confermerà il ruolo chiave della Romania come snodo per le operazioni della Nato nel Mar Nero. Già da dopo l’esplosione della guerra in Ucraina, migliaia di statunitensi sono schierati nel Paese, dove effettuano missioni di addestramento e sicurezza.



“Così sarà la nuova base Nato in Romania”

Il comandante della base aerea di Costanza, Nicolae Crețu, ha spiegato a Newsweek che nel nuovo centro della Nato ci saranno “hangar di manutenzione, depositi di carburante, munizioni, attrezzature, materiale tecnico aeronautico, simulatori, strutture di rifornimento, alloggi; tutto è necessario per supportare le operazioni e le missioni di una base di questa base aerea” nella nuova base. Dopo l’invasione della Russia in Ucraina, le Nazioni Unite hanno rafforzato le missioni in Europa e istituito quattro gruppi tattici aggiuntivi in Bulgaria, Ungheria, Romania e Slovacchia, come spiega il Corriere.it.



“La Romania si è già affermata come un’ancora del fianco orientale della NATO e dell’UE” ha sottolineato il presidente Marcel Ciolacu a Newsweek. Il Paese sta cercando di rafforzare l’alleanza con la NATO e con gli Stati Uniti: una volontà che rischia di far infuriare ancora di più la Russia, che proprio sul fronte del Mar Nero sta subendo pesanti perdite navali.