La Basilicata è la più grande riserva petrolifera d’Italia (con il 70,6% del petrolio e il 14% del gas) e investe i proventi delle estrazioni sulle energie rinnovabili. Secondo i dati di basi riportati da La Verità, la Regione nel 2022 ha incassato dalle compagnie petrolifere circa 160 milioni di euro in royalty in qualità di compensazione. È attraverso questi che si è creata una strategia energetica green.



Le misure previste sono numerose. Ad esempio, sono stati stanziati dei contributi a fondo perduto da quasi 90 milioni di euro per l’installazione di impianti da fonti rinnovabili a servizio delle unità abitative non allacciate alla rete metano ricadenti nel territorio lucano. Le istanze di prenotazione protocollate ad oggi sono più di 6.000, per meno della metà dei fondi disponibili. Quelli già erogati ammontano solo a 2 milioni. La Regione ha anche pensato di fornire un bonus gas per aiutare le famiglie in difficoltà a causa dell’inflazione.



Basilicata è la più grande riserva petrolifera d’Italia: gli investimenti nel green

Il più grande investimento nel green frutto del fatto che la Basilicata è la più grande riserva petrolifera d’Italia consiste però nelle comunità energetiche, uno strumento fondamentale contro la povertà energetica. Essa riguarda infatti almeno 2,2 milioni di famiglie, ovvero l’8,5%. Nella Regione però si è oltre la media nazionale, con il 15%, seppure i numeri siano in calo.

Ciò è stato possibile proprio grazie alle Cer, che hanno benefici rilevanti, in ambito sociale e ambientale. La loro creazione è stata favorita dalla legge regionale numero 12/2022 al fine di sostenere la generazione di energia da fonte rinnovabile e il suo autoconsumo per decarbonizzare l’economia. L’obiettivo è quello di costituirne almeno una in ciascuno dei 131 Comuni lucani. I risultati fino a questo momento sono stati interessanti, ma la strada è ancora lunga. A tal proposito presto potrebbe essere istituito anche un fondo per le compensazioni ambientali.