I numeri sulla pandemia Covid non devono fuorviarci. Per valutare la gravità dell’infezione bisogna tener conto dei dati sulla terapia intensiva. Questa è l’indicazione di Matteo Bassetti, che ha sollevato una questione in tal senso rilevante e molto interessante. «Oggi almeno 8 pazienti su 10 che entrano in media intensità lo fanno per un problema diverso dal Covid, ma risultano essere positivi. Non hanno una polmonite da Covid o un quadro legato al virus, ma unicamente una positività», ha dichiarato il direttore della clinica di Malattie infettive del San Martino di Genova a “Quel che resta del giorno“, su RaiNews24.



Altrettanto interessante è quanto poi ha aggiunto: «Possono essere anche vaccinati, anzi nella maggior parte dei casi questi soggetti (con Covid ma non per questo in terapia intensiva, ndr) sono vaccinati. Dobbiamo stare attenti a guardare questi numeri». Questo per Matteo Bassetti vuol dire saper distinguere tra «il malato in terapia intensiva con la polmonite da Covid», altro è «il 70enne che entra in terapia intensiva per uno scompenso cardiaco o una frattura di femore e viene trovato positivo. Sono due mondi completamente diversi, lo dico da tempo».



BASSETTI “TROPPO ALLARMISMO”

Il professor Matteo Bassetti, dunque, invita alla cautela. «Ci vuole molta cautela. Ho sentito troppo allarmismo e panico negli ultimi giorni, questo è peggio del Covid. Non vorrei che si prendessero decisioni avventate e si facessero fughe in avanti, quando siamo tra i Paesi messi meglio e la situazione ospedaliera non è minimamente paragonabile a quella dell’anno scorso, perché abbiamo 10 volte meno ricoveri». L’infettivologo a Rainews24 ha spiegato che ora ci sono molte persone che si recano in ospedale «non per quadri gravi, ma per una semplice positività al tampone». Ha anche fatto l’esempio del suo reparto: «A stasera io ho solo una persona col casco cioè la ventilazione invasiva su oltre 20 ricoveri, un anno fa avevo 40 ricoveri e 35 col casco. Quindi, il vaccino ha attenuato molto la malattia grave ed è quello che a noi interessa».



BASSETTI SULLE MISURE DEL GOVERNO

Quindi, ha rilanciato: «La convivenza col virus non è fatta di tamponi, ma di guardare in faccia la malattia». Per quanto riguarda i possibili provvedimenti del governo, preferirebbe restrizioni solo per non vaccinati: «Non dico lockdown, ma obbligo vaccinale». Inoltre, bisognerebbe fare una distinzione tra contagi e casi. «Avere 30mila contagi il 20 dicembre con un virus che ha R0 pari a 8 è normalissimo, non c’era da aspettarsi niente di diverso. Il problema è se di quelle 30mila persone che ogni giorno si contagiano ce ne sono mille che vanno in ospedale, ma non è così, perché il vaccino riesce a mitigare queste infezioni», ha spiegato Matteo Bassetti. Infine, si è detto contrario a tamponi per vaccinati e lockdown a Capodanno: «Come lo si fa a dire a chi si è vaccinato con tre dosi? Sarebbe un autogol clamoroso».