Recentemente l’infettivologo Matteo Bassetti ha affrontato due temi importanti, tra la diffusione sempre più grave e repentina del metapneumovirus (o semplicemente virus Hmpv) in Cina e quella – che possiamo definire tranquillamente l’ennesima follia no-vax – dell’uso del biossido di cloro per ‘ripulirsi’ dagli effetti negativi del vaccino contro il covid: due temi importanti perché se da un lato da diversi giorni a questa parte la paura per il nuovo virus cinese riaccende brutti ricordi nella memoria di chi ha vissuto il recentissimo periodo pandemico; dall’altro è innegabile che l’abitudine si assumere composti come il biossido di cloro potrebbe aprire a scenari decisamente gravi per la salute di chi decidere di affidarsi alla pseudo-scienza più che a quella reale.
Partendo proprio da quest’ultimo argomento, l’infettivologo Bassetti con un post su Twitter (o X, che dir si voglia) ha ricordato che secondo alcune correnti del mondo no-vax “bevendo 1 litro di acqua al giorno con 10 ml di biossido di Cloro” si riuscirebbe a “pulire/ossigenare (..) le nostre cellule singolarmente [neutralizzando] la proteina Spike“; mentre il realtà quello che si ottiene seguendo questa “follia pura” è solamente il rischio di incorrere in “danni permanenti“: una tesi che trova riscontro anche in una circolare del 2019 del ministero della Salute nella quale si raccontava di casi di “vomito e diarrea persistenti” collegati a “disidratazione, dolori addominali e dolori brucianti alla gola”, ma anche di altri che sono andati incontro a “metaemoglobinemia e anuria“.
Matteo Bassetti sul virus cinese Hmpv: “Lo conosciamo bene, ma non c’è nessuna cura”
Ancor più interessante – invece – è la descrizione che Matteo Bassetti fa del ‘nuovissimo’ virus cinese che sta mandando in grave affanno gli ospedali del Dragone sulle pagine del Messaggero partendo dal mettere in chiaro che in realtà “è un virus ampiamente conosciuto” dato che ad oggi rappresenta il “20-30% per cento delle polmoniti (..) che si prendono fuori dall’ospedale”: è considerato un “virus parainfluenzale” che causa danni minori rispetto al similare virus respiratorio sinciziale e non deve stupire – spiega ancora Bassetti – che già oggi se ne registrano “parecchi casi” anche in Italia.
Complessivamente comunque, anche se già noto per ora Bassetti non sa dire se quello cinese sia mutato per aumentare la sua “contagiosità” ma ci tiene a mettere precisamente in chiaro che “da noi non ha caratteristiche epidemiche” che dovrebbero farci preoccupare; mentre d’altra parte avverte anche che – similmente all’ormai noto covid – il virus “circola per via respiratoria” e rappresenta un problema soprattutto per “gli immunodepressi“, così come per ora “non esiste una terapia antivirale specifica [e nessun] vaccino specifico” anche se quello “per il covid funziona bene”.