L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha reso note le norme relative al ritorno a scuola in relazione all’emergenza Covid-19: esse, secondo il parere di Matteo Bassetti, non sarebbero tuttavia esaustive. Il direttore del reparto di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova ne ha parlato in un post pubblicato su Facebook. “La circolare non è chiara e sibillina. Si parla di quadro epidemio­logico e si lascia ampia discrezionalità agli istituti”, ha commentato.



I punti oscuri, nel dettaglio, sarebbero diversi. “Nel protocollo si parla di “finestre aperte” come la principale forma di precauzione contro la diffusione del virus. Nessuna menzione o investimento sulla ventilazione forzata”, sottolinea l’esperto. Ancora più misterioso è il discorso relativo all’utilizzo dei dispositivi di protezione individuali. “Per la mascherina non si dice che si userà più ma semplicemente che decideranno autonomamente le scuole sulla base dell’evoluzione epidemiologica. Quindi? Si cambia tutto per non cambiare niente. Per evitare di prendersi la responsabilità, saranno fatte utilizzare dagli alunni esattamente come nel 2020 e nel 2021”.



Bassetti su Covid e scuola: polemica sulla circolare dell’ISS

Matteo Bassetti in sostanza si è detto molto critico relativamente al contenuto della circolare dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) in merito alle norme anti Covid da rispettare a scuola al rientro a settembre. “È ri­masto tutto come era. Siamo davan­ti alla classica “cosa all’italiana” dove si dice una cosa e se ne fa un’altra. Che le cose siano cambiate per gli alunni è una balla detta in chiave elettorale”, ha ribadito il direttore del reparto di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova nel post pubblicato su Facebook.



Le linee guida, secondo l’esperto, dovevano essere diverse. “Bisognava essere più chiari come nel resto d’Europa dove i ragazzi non mettono le mascherine da mesi”. E conclude: “Seguendo il metro delle infezioni da ottobre c’è il rischio di ri­vedere le mascherine fisse, anche per­ché ci sarà un aumento fisiologico dei contagi. Un film già visto. È da tre anni che ormai va in scena”.