Matteo Bassetti ritiene che il Covid non sia più un problema di cui preoccuparsi in maniera diffusa come accaduto nei mesi scorsi, tanto da proporre di cambiargli nome. “Non ha più nulla a che vedere con quello di Wuhan, ha perso la sua forza. Paragonare Omicron 5 al virus originario che ha fatto così tanti morti per me è come mancare di rispetto a chi quel dramma lo ha vissuto in prima persona”, ha detto l’infettivologo nel corso di una intervista a La Stampa. “Leverei dal Sars almeno quella S iniziale di Severe e lo chiamerei Ars-22”.



Adesso infatti la positività dà sintomi simili ad una comune influenza. I fattori che hanno portato a ciò sono diversi. “Omicron è meno patogena, poi ormai siamo tutti immunizzati dal vaccino o dalla malattia. Da sei mesi non si vedono più quelle polmoniti gravi che mi hanno tolto anni di vita quando ho dovuto cercare di salvare uomini e donne che boccheggiavano”.



Bassetti: “Cambierei nome a Covid, ha perso forza”. La situazione negli ospedali

Matteo Bassetti, nel corso dell’intervista a La Stampa, ha parlato anche della situazione negli ospedali. I ricoveri infatti aumentano, nonostante la malattia sia meno grave. “Prima di tutto c’è una buona fetta di persone che entra in ospedale per altri problemi e si scopre positivo al tampone. Poi ci sono gli anziani, che magari sono soli a casa e pur avendo sintomi lievi e si spaventano. La terza categoria è quella degli immunodepressi, che sono positivi magari da settimane ma vengono in ospedale per fare altre terapie. Alla fine i ricoveri realmente per Covid saranno il 20%”, spiega l’infettivologo.



A fronte di ciò, secondo l’esperto, dovrebbe essere possibile allentare anche le misure casalinghe. “Credo sia una buona idea togliere l’isolamento per i positivi asintomatici. C’è chi si fa il tampone in casa e va poi tranquillamente in giro, mentre chi lo fa in farmacia o in ospedale finisce in isolamento per 7-10 giorni. È paradossale. Dobbiamo dire che se si hanno i sintomi si sta a casa per almeno 5 giorni, come per tutti i virus respiratori, mentre chi non li ha è libero ma viene spinto ad usare la Ffp2”, conclude.