L’argomento Deltacron è stato trattato nel corso di “Storie Italiane”, trasmissione di Rai Uno condotta da Eleonora Daniele. In collegamento da Genova è intervenuto il direttore della clinica di Malattie Infettive dell’ospedale policlinico “San Martino”, Matteo Bassetti: “I ricercatori dell’Imperial College parlano di contaminazione. Il terrorismo deve finire! Anche con Omicron è avvenuta la stessa cosa, ma nella realtà ci stiamo accorgendo che è sì più contagiosa, però risponde alle tre dosi di vaccino, quindi non siamo di fronte a qualcosa di peggiore rispetto a Delta”.



Bassetti ha proseguito dicendo che “il fatto che la variante Deltacron sia stata comunicata prima ai media che ai medici, mi pare paradossale. Evitiamo questo catastrofismo, che porta solo ad arricchire il movimento negazionista no vax. Dove vogliono arrivare tv e giornali con tutto questo catastrofismo? Vogliono sostituirsi ai medici e ai vari virologi?”.



MATTEO BASSETTI E FRANCESCO BROCCOLO SULLA VARIANTE DELTACRON: “NON SAPPIAMO ANCORA NULLA, NÉ QUANTO SIA LETALE, NÉ QUANTO SIA CONTAGIOSA”

Nel prosieguo del suo intervento, Matteo Bassetti ha annunciato che Deltacron al momento è confinata a Cipro e ha forse infettato 25 persone, dunque bisogna assolutamente rifuggire il sensazionalismo e attendere l’evoluzione della situazione. In collegamento audiovisivo ha preso la parola a “Storie Italiane” anche un altro esperto, Francesco Broccolo: “Deltacron è un processo di ricombinazione. Quando un soggetto si infetta con la Omicron o ha già una precedente infezione da variante Delta, avviene un meccanismo per il quale si mescola il patrimonio genetico delle due varianti e si forma un nuovo virus, che è la mescolanza delle rispettive mutazioni”.



Inevitabilmente, questo “complica l’approccio terapeutico, perché abbiamo alcuni anticorpi monoclonali specifici solo per Omicron e altri specifici solo per Delta. Tuttavia, non sappiamo ancora quanto sia letale e virulenta questa variante Deltacron. Il fatto di non sapere, in medicina, ci fa preoccupare”.