Il professor Matteo Bassetti, primario di Malattie infettive della clinica San Martino di Genova, è stato ospite ieri sera in collegamento con il programma di Rai Tre, Cartabianca. Le prime parole sono un commento alle violenti manifestazioni di sabato scorso a Roma: “Mi aspettavo che potesse succedere quello che è accaduto a Roma, io sono sette mesi che denuncio le minacce che ricevo ogni giorno, se non si voleva arrivare a questo bisognava intervenire prima. Era chiaro che un certo tipo di movimento, soprattutto quello violento, doveva essere fermato prima. Questo è un culmine di proteste che vanno molto indietro nel tempo. Come bisognava fermarlo? Io faccio il medico, i magistrati hanno gli strumenti per poterlo fare. Siamo arrivati ad un punto estremo e ora mi auguro che si prendano i provvedimenti, i responsabili dovranno pagare e dovranno essere perseguiti molto rapidamente, servono processi per direttissima, servono provvedimenti che facciano capire da che parte sta la giustizia”. Bassetti, incalzato dalla Berlinguer, punta il dito anche nei confronti di alcuni politici: “Alcune manifestazioni da parte di alcuni esponenti politici sui vaccini con un atteggiamento ondivago, certamente non hanno aiutato la campagna vaccinale che ha avuto un successo straordinario nonostante alcuni politici, che forse si dovranno interrogare su quanto la gente li segua. Io chiedo a queste persone che non si sono schierate sui vaccini, chiedo se abbiano un’alternativa: se la cura con la liquirizia e le bacche sia l’alternativa credo voglia dire raccontare palle agli italiani”.
Bassetti ha poi parlato del Green Pass, bocciando la misura: “Sono stato dalla parte del green pass nel momento in cui pensavo fosse uno strumento per spingere le vaccinazioni. Ma il green pass non è stato uno strumento per far vaccinare la gente ma è diventato un tamponificio: se noi dobbiamo farlo diventare un tamponificio ha perso la sua natura originaria e quindi andrà ripensato. Io avrei fatto un green pass dove all’interno c’era solo vaccino o malattia pregressa, alla francese. abbiamo introdotto un sistema all’italiana con questa cosa dei tamponi, tra l’altro con un tampone fatto tre giorni prima, sa quante cose possono capitare? Il tampone ha senso quando è fatto fresco: lo faccio stamane e oggi pomeriggio vado a teatro… credo il green pass – ha aggiunto – vada pesantemente rivista e riveduto. Il tampone ha un senso per chi non si può vaccinare, ma negli altri mi spiega che senso ha? Non so se siamo in grado di fare 15 milioni di tamponi a settimana, il vero business diventano i tamponi a questo punto. Il green pass lo si faccia per i locali, ristoranti ecc, e sul lavoro bisognerebbe invece ripensarci. Cosa bisognerebbe fare? Prevedere la vaccinazione obbligatoria, non per tutti ma per alcuni lavori. questo è lo strumento per far si che tutti si vaccinino”.
BASSETTI: “CONTINUO A VEDERE RICOVERATI ANCHE GIOVANI NON VACCINATI
Su chi si rifiuta di vaccinarsi per patologie pregresse: “Credo sia giusto e condivido che bisogna parlare alla gente, ma lo si fa se ti vogliono ascoltare, io ho trovato posizione assolutamente rigide da parte di qualcuno. Dopo di che le patologie veramente ostative ai vaccini sono davvero poche, noi vacciniamo anche i grandi allergici, bisogna evitare di far diventare una propria patologia uno strumento per non vaccinarsi”. E ancora: “Negli ultimi giorni continuo a vedere ricoverati anche giovani, non vaccinati, che mi dicono che gli avevano detto che nei giovani il virus non gli avrebbe dato problemi. A chi non va bene quando si accorge di non essere vaccinato è troppo tardi, gli effetti del virus si portano avanti per tanto tempo e si grava anche sugli ospedali. queste son le cose che bisogna raccontare”.
Bassetti era intervenuto in precedenza anche all’Adnkronos, e nell’occasione aveva di fatto ribadito il suo concetto: “La richiesta di prolungare a 72 ore la validità dei test per il Green pass rischia di far diventare questo strumento inutile. Si deciderà magari che va bene un tampone una volta alla settimana. Come al solito abbiamo fatto il Green pass all’italiana, mentre andava fatto alla francese: lo ottieni se ti vaccini, se hai fatto la malattia o se hai problematiche vere. Così davvero non ha nessun senso, continuare sarà solo un disastro perché non sappiamo fare 10-12 milioni di tamponi a settimana. Il sistema rischia di andare in crisi, il Green pass va rivisto perché così è fatto male”.