Matteo Bassetti ritiene che con la diffusione della variante Omicron anche in Italia, come in altri Paesi, si possa raggiungere l’immunità di gregge. Il direttore della Clinica di Malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova ne ha parlato nel corso della puntata di Buongiorno Benessere andata in onda sabato 8 gennaio su Rai 1. “LInghilterra oggi si trova ad avere il 98% della popolazione generale che è in qualche modo protetta dal virus. Perché o ha fatto la vaccinazione o è venuta in contatto col virus”, ha sottolineato.



È proprio questo dato che rappresenta il raggiungimento dell’immunità di gregge. La speranza adesso è che anche l’Italia possa arrivarci. “Se continuiamo a crescere con ritmi di 200-250mila contagi, che indicano un numero almeno 2-3 volte più alto, perché non dimentichiamoci che il tampone rapido ha un numero importante di falsi negativi, vuol dire che verosimilmente nella prossima primavera noi avremo oltre il 95% degli italiani che tra vaccinazioni e infezione naturale avranno raggiunto l’immunità”, questa la previsione dell’esperto.



Bassetti: “Immunità di gregge con Omicron”. Il passaggio da pandemia a endemia

Il raggiungimento dell’immunità di gregge con la variante Omicron, secondo Matteo Bassetti, potrebbe rappresentare il passaggio dalla fase pandemica alla fase endemica. In primavera, dunque, gli italiani potrebbero dovere iniziare definitivamente a convivere con il Covid-19. “Io credo che bisognerà a quel punto cercare di differenziare molto chi è positivo e ha la malattia, cioè la polmonite, e chi è positivo asintomatico e va in ospedale per un’altra ragione. Questo dovrebbe essere fondamentale nel cambio di colore delle regioni”, ha detto a Buongiorno Benessere.



Una evidenza che si manifesta anche tuttora. “Se facessimo il tampone a tutti gli italiani, in un momento come questo con un 20% di tamponi positivi, probabilmente avremmo 10-15 milioni potenzialmente positivi o con un raffreddore sostenuto da questa variante”. Ciò, tuttavia, non significa che queste persone necessitino di cure mediche importanti. “Succede però che chi oggi risulta positivo al tampone evidentemente ha paura, anche se vaccinato, e si reca spesso in ospedale, va dal medico. Anche questo fa sì che i nostri ospedali poi si riempiano”.