Nel corso della puntata di ieri di Stasera Italia, classico talk di politica e attualità condotto su Rete 4 tutte le sere da Barbara Palombelli, si è tornati a parlare dell’inchiesta covid riguardante la mancata istituzione della zona rossa di Bergamo in occasione della prima ondata. Diversi gli ospiti del programma fra cui il professor Matteo Bassetti, primario di malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, in prima fila nella lotta al coronavirus. Secondo l’esperto camice bianco, un eventuale esito negativo per gli indagati da parte dell’indagine in corso presso la procura di Bergamo potrebbe avere degli esiti devastanti per il nostro Paese in vista di un’eventuale futura pandemia, scenario che non è affatto da escludere.



“Questo esercizio che la Procura sta facendo – le parole del camice bianco genovese in diretta televisiva su Rete 4 – provocherà dei danni che rimarranno per sempre in questo Paese se poi porterà in tribunale i miei colleghi”. Quindi Matteo Bassetti ha ulteriormente sottolineato: “Sapete quale sarà il problema? Che nessuno prenderà più una decisione in questo Paese, perché io stesso sono andato a mani nude davanti al primo malato e mi sono chiesto come potevamo curarlo”.



INCHIESTA COVID, BASSETTI: “MENO MALE CHE ABBIAMO AGITO…”

L’infettivologo ligure ricorda quel periodo di confusione, di paura e di straniamento, così: “Non avevamo nessuna evidenza e abbiamo tentato e menomale che lo abbiamo fatto, perché abbiamo scoperto tante cose, che l’eparina era importante, che potevamo usare gli antivirali e degli altri farmaci”.

Intanto, notizia delle scorse ore, l’indagine riguardante il covid si sarebbe allargata a Roma, con una parte degli atti che sarebbero stati trasmessi alla procura capitolina. Secondo quanto segnalato dall’Ansa, si tratta di documenti inerenti il mancato aggiornamento del piano pandemico e vedono indagati a Bergamo gli ex ministri della Sanità Roberto Speranza, Beatrice Lorenzin, Giulia Grillo, oltre ad una serie di tecnici del Ministero. Toccherà ai Pm romani vagliare le varie posizioni dei suddetti e decidere se procedere o meno ad una nuova indagine anche nella capitale.