Matteo Bassetti non è d’accordo con l’immunologo americano Anthony Fauci sull’uso di due mascherine per proteggersi dal coronavirus. «Basta usare bene una mascherina», ha dichiarato a Un giorno da pecora, su Rai Radio1, il virologo, che però alle persone anziane raccomanderebbe la mascherina FFP2. E contesta pure Andrea Crisanti, secondo cui continueremo ad usare le mascherine per altri due anni. «Io e lui siamo sempre distanti, come l’Italia e l’Australia… Come possiamo sapere cosa succederà tra due anni? Dire che si userà la mascherina tra due anni e come dire che tra due anni ci sarà un virus più forte del Covid. Come facciamo a saperlo?». Per Bassetti non ha neppure senso chiedere un nuovo lockdown: «Chiederei a chi spinge per il lockdown quali sono le evidenze scientifiche che dicono sia più utile un lockdown rispetto al resto. E poi siamo già da mesi in lockdown, un lockdown soft, ma non mi pare che siamo liberi di fare ogni cosa».
Inoltre, l’infettivologo dell’ospedale San Martino di Genova ha spiegato di avere una proposta per il Festival di Sanremo 2021. «Perché non mettere nel teatro Ariston solo le persone vaccinate? Al due di marzo avremo un milione e mezzo di sanitari vaccinati, li premiamo per quello che hanno fatto nel 2020, ne prendiamo 2/300 e mandiamo dentro chi è già vaccinato». (agg. di Silvana Palazzo)
BASSETTI “ZONA GIALLA NON SIA HAPPY HOUR”
A partire da domani, domenica 31 gennaio, tutta l’Italia sarà zona gialla ad eccezione delle arancioni Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria e Provincia Autonoma di Bolzano. Una nuova colorazione dettata da un calo decisivo dei casi ma che fa tremare gli addetti ai lavori, a cominciare da Matteo Bassetti. Il primario di Malattie infettive al San Martino di Genova, nonché membro della task force anti-covid della regione Liguria, spera che la popolazione non si “rilassi” troppo, prendendo la zona gialla come un liberi tutti.
«Se la zona gialla sarà un happy hour – dice stamattina in un’intervista al quotidiano La Stampa – si creeranno nuovi focolai e torneremo presto in rosso». Il professor Bassetti invita quindi i nostri connazionali a non abbassare la guardia, specificando che «l’attenzione va tenuta alta», in quanto il rischio ad un ritorno alla zona rossa a causa di un’impennata dei contagi è concreto e reale.
BASSETTI “LOCKDOWN? NON SERVE SE…”
«La pandemia dipende dai comportamenti delle persone – ha proseguito il professor Bassetti – se tutti stanno più attenti in zona gialla, che comunque ha una serie di regole severe, c’è meno bisogno di imporre il rosso o addirittura il lockdown». Ma se si tornerà a questo scenario di misure restrittive, significa che «non si è stati in grado di cogliere occasioni come questa», ossia quella di «provare a convivere veramente col virus grazie a distanze, mascherine, gel, divieti di assembramenti e bar e ristoranti chiusi la sera». L’attenzione, secondo Bassetti, sarà puntata soprattutto sui più giovani, che dovranno adottare comportamenti il più cauti possibile per proteggere «nonni e persone fragili», due fasce di popolazione che stando allo stesso medico di Genova «vanno trattate come se fossero in zona rossa». Vero anche che il ritorno alla zona gialla per 16 regioni su 21 permetterà a numerosi cittadini di “respirare”, a cominciare dai commercianti, falcidiati dalla pandemia in questo ultimo anno: «le zone gialle sono un rischio – conclude Bassetti – ma al contempo il lockdown perenne rischia di uccidere economia e società. Il futuro dipende da come ci comportiamo oggi».