Matteo Bassetti risponde a tono alle “accuse” di Crisanti, che aveva criticato il virologo per aver proposto di rimodulare il bollettino dei contagi. L’epidemiologo non aveva preso bene l’idea del collega medico, definendolo un analfabeta in materia. Attraverso i microfoni di Zona Bianca, Bassetti ha risposto nuovamente a Crisanti: queste le sue parole.



“Da uno che non sa la differenza tra un metatarso e un tampone io non parlo di medicina. Ho sentito che ha disquisito anche di mortalità ma credo che nella sua vita non abbia mai compilato un modulo Istat di mortalità, per cui come fa a parlare di mortalità di pazienti? Il problema è di porsi ad un livello uguale. Lui fa il microbiologo, si è messo a disquisire di un dato. Io ho detto che secondo me sarebbe il caso di cambiare il rapporto quotidiano, ovvero, sarebbe più corretto che ci fosse chi è contagiato sintomatico, chi è contagiato asintomatico, quanti hanno la polmonite da Covid, quanti sono sintomatici della polmonite da Covid. Ieri abbiamo fatto un esercizio molto grave per il nostro Paese perché abbiamo dato un conto di morti che erano quelli del giorno prima. Secondo me non abbiamo fatto un bel servizio all’Italia”.



Bassetti vs Crisanti: cosa è successo

Nelle scorse settimane, Bassetti aveva proposto di modificare il classico bollettino che va avanti ormai da due anni. Per il virologo bisognerebbe distinguere tra le varie categorie di positivi perché “la pandemia si sta trasformando in endemia, dobbiamo cambiare strategia e credo che sarebbe il caso di chiudere il report serale con i numeri del Covid in Italia”. Secondo il virologo non ha alcun senso continuare con il numero semplice, perché ciò serve solamente a creare ansia nelle persone, aumentando dunque la paura, ma non solo. Bassetti ha inoltre dichiarato: “Nei nostri reparti siamo ben oltre il 35% di ricoverati che con il Covid-19 non c’entrano nulla. Non hanno della malattia nessun sintomo, ma solo la positività al tampone per l’ingresso in ospedale. Anzi, dirò di più, questo avviene anche nella registrazione dei decessi: se il paziente entra in ospedale per tutt’altro, ma è positivo e muore, viene automaticamente registrato sul modulo come decesso Covid. Sono numeri assolutamente falsati”.



Una proposta che non è andata giù ad alcuni colleghi, tra cui Andrea Crisanti. Ospite di Giletti su LA7, il medico aveva risposto: “Quando lei guida in autostrada, per capire se va veloce, guarda l’indicatore di velocità e può controllare se si mette in pericolo. Sul cruscotto della pandemia gli indicatori sono il numero dei casi, l’incidenza RT e il numero delle persone che vanno in ospedale e in rianimazione sono un effetto collaterale della diffusione del virus. Penso che le dichiarazioni siano da analfabeti di epidemiologia“.