Torna ad appellarsi affinchè venga definitivamente abolita la mascherina al chiuso, il professor Matteo Bassetti. Lo stimato primario di malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova è stato interpellato stamane dai microfoni dell’agenzia Adnkronos, e nell’occasione ha parlato così del dispositivo di protezione individuale, ed in particolare dell’obbligo dello stesso nelle scuole: “L’Italia è l’ultimo e unico Paese in Ue ad avere ancora l’obbligo della mascherina a scuola. E’ anacronistico e fuori dal tempo”, ha raccontato il camice bianco genovese.
“E’ giusto portare avanti un obbligo – ha continuato il professore nella sua disamina sulle mascherine al chiuso – quando siamo sicuri che ci sia una efficacia nel ridurre la trasmissione. Ma non è questo il caso. Non è possibile stabilire se questi dispositivi di protezione abbiano effettivamente ridotto la trasmissione del virus. Lo dico perché non c’è nessuna evidenzia scientifica che lo abbia stabilito rispetto alla vaccinazione, al lavaggio delle mani o al distanziamento”.
BASSETTI: “FUORI DAL TEMPO DIRE CHE LE MASCHERINE A SCUOLA SERVONO”
Quindi Bassetti precisa: “Chi afferma che è la scienza a dire che serve l’obbligo della mascherina a scuola dice una eresia: nessuno studio ha affermato che le mascherine da sole hanno ridotto la trasmissione”. Secondo Bassetti, se da una parte è vero che le mascherine Ffp2 usate in maniera molto rigorosa “possono ridurre un minino la trasmissione del virus”, dall’altra parte bisogna domandarsi se gli studenti le usano in modo corretto: “Le cambiano ogni 6 ore? Pochi”, aggiunge il medico ligure.
Quindi Bassetti ha concluso il suo pensiero spiegando: “La polemica ‘pro mask’ e ‘no mask’ non giova a nessuno. Non è un problema del caldo o del freddo, avendo levato l’obbligo della mascherina per molte attività è davvero fuori dal tempo dire che a scuola servono”. Ricordiamo che le mascherine al chiuso in Italia sono obbligatorie in ospedali, rsa, grandi eventi al chiuso e appunto le scuole. La sensazione è che a partire da metà/fine giugno, ogni divieto dovrebbe definitivamente cadere, in attesa poi di valutare la situazione in vista del prossimo autunno.