Matteo Bassetti: “Medici no vax non hanno studiato abbastanza”
Addio all’obbligo vaccinale e per i medici e via al reintegro di coloro che non hanno optato per la vaccinazione negli anni passati. Matteo Bassetti, sulle pagine del Corriere della Sera, ha parlato del reintegro anticipato del personale sanitario, inizialmente fissato per fine dicembre. “Obbligherei i medici no vax a seguire corsi di virologia e immunologia, perché credo che non abbiano studiato abbastanza”.
Secondo il virologo “È evidente che un medico che decide di non vaccinarsi non è in grado di svolgere a pieno il suo lavoro, che è quello di raccomandare la vaccinazione anti-Covid. Un medico che non crede nella scienza non dovrebbe fare questo mestiere: non capisce che sono proprio le vaccinazioni ad averci liberato da molte malattie e ad aver allungato la nostra speranza di vita”. Nonostante questo, l’esperto si è detto favorevole alla caduta dell’obbligo vaccinale per i medici, che se non avrebbe anticipato le tempistiche.
Matteo Bassetti: “Non ha senso anticipare di due mesi”
Secondo Matteo Bassetti “è giusto togliere l’obbligo di vaccino anti Covid per i medici”. Adesso, infatti, “la situazione della pandemia è completamente diversa” rispetto agli scorsi anni. Nonostante questo “non ha senso anticipare di due mesi la scadenza naturale fissata a fine anno, è uno schiaffo a chi ha scelto in questi mesi di fare più dosi”. Secondo il medico, dunque, sarebbe stato opportuno “attendere fine dicembre, per poi magari mantenere l’obbligo per quei professionisti che lavorano nei reparti a rischio”.
L’esperto ha poi proseguito: “Il 99,3% dei medici italiani è vaccinato, solo lo 0,7 non lo è. Dobbiamo essere orgogliosi di questi numeri che ricalcano quelli della popolazione generale: per il 95% si è vaccinata“. Secondo il medico, “L’errore del Governo è stato prendere una posizione così forte per un numero irrisorio di persone: parliamo di circa duemila sanitari, e quelli che lavorano in ospedale sono meno di 500, di sicuro non saranno loro a risolvere il problema delle liste di attesa. Sostenere che l’approccio al Covid è stato ideologico è voler fare di tutta l’erba un fascio perché della politica vaccinale italiana dobbiamo andarne fieri”.