Matteo Bassetti, direttore del reparto di Malattie infettive dell’ospedale policlinico “San Martino” di Genova, ha commentato l’evoluzione del movimento no vax in Italia, di cui, negli ultimi mesi, si è sentito parlare sempre con minor frequenza. L’infettivologo ligure è stato minacciato più volte dagli oppositori del preparato anti-Covid e proprio per questo motivo, ha deciso di denunciare, portando alcuni suoi stalker in tribunale.
Complice l’attenzione mediatica dirottata comprensibilmente sulla guerra in Ucraina e sui risvolti cruenti dell’invasione ordinata lo scorso 24 febbraio da Vladimir Putin ai danni del Paese del presidente Volodymyr Zelensky, la questione no vax sembra essere finita nel dimenticatoio. Recentemente, inoltre, si è assistito anche a un progressivo allentamento delle misure restrittive anti-Covid da parte del governo presieduto da Mario Draghi.
BASSETTI: “CHI NON VUOLE VACCINARSI NON INQUINI LA CORRETTA INFORMAZIONE”
Così, Matteo Bassetti, attraverso le colonne dell’agenzia di stampa nazionale Adnkronos Salute, ha espresso il proprio punto di vista sull’argomento no vax, domandandosi letteralmente che fine abbiano fatto coloro che fino a pochi mesi fa scendevano nelle piazze e nelle strade d’Italia (e non solo) per protestare contro la vaccinazione anti-Covid: “Dove sono finiti i no vax? Rispetto ai numeri iniziali si sono progressivamente molto ridotti, un po’ per via degli obblighi, e poi molti si sono resi conto che era meglio vaccinarsi e hanno visto anche i benefici del vaccino contro il ricovero e la malattia grave“, ha spiegato l’esperto.
Matteo Bassetti ha detto altresì che rimane uno zoccolo duro di popolazione italiana che ha operato la decisione, apparentemente irrevocabile, di non immunizzarsi, ma “credo poi che con il 92% della popolazione over 12 vaccinata, sommati ai milioni di guariti, si possa comunque sopportare una quota di irriducibili. Ma non devono fare proselitismo contro la quarta dose. Non vogliono vaccinarsi? Va bene, ma non inquinino l’informazione corretta”.