Il professor Matteo Bassetti, stimato primario di malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, è stato ospite nella giornata di ieri presso il programma di Rai Uno, La Vita in Diretta. E’ stata un’occasione per raccontare quanto gli è accaduto domenica scorsa, una serie continue di telefonate e messaggi minatori, dopo che il suo numero è stato pubblicato su un gruppo di no vax e no green pass di Telegram: “Le telefonate sono continuate tutta la notte – ha detto il medico genovese parlando con Alberto Matano in diretta rv – e anche oggi mentre sono qui con voi stanno continuando ad arrivare, sono forse oltre 100 da ieri sera alle 19:00”. Poi ha proseguito: “Tutto nasce da una prima telefonata in cui vengo sbeffeggiato e non le dico gli insulti che ho ricevuto, poi questa telefonata è stata messa su un canale Telegram dove queste persone ridevano e scherzavano, hanno fatto girare il mio numero e hanno iniziato a mandarmi WhatsApp con ogni tipo di insulto, non è stata una bella domenica, era la prima in cui le cose andavano bene in ospedale, eravamo tutti tranquilla in famiglia ma non è stata una bella domenica sera, una domenica da dimenticare”.
Bassetti si è sfogato sui social dicendo di sentirsi abbandonato dallo Stato: “polizia di stato, Digos e polizia postale hanno fatto un grandissimo lavoro, ma dopo quasi un anno che io denuncio non ho ancora visto l’inizio di un processo e secondo me è importante dimostrare che se tu fai qualcosa ad un medico, che in questo momento rappresenta lo stato, devi essere punito, non può avere i tempi di un processo per il fallimento di un’azienda, ci vogliono sanzioni”. “Queste persone – ha proseguito Bassetti – che ieri hanno passato tutta la serata a insultare me e mettere in pericolo la mia famiglia, devono essere perseguite rapidamente e non è possibile che dopo un anno non vi sia un processo. Sono convinto che se qualcuno venisse punito, molti non lo farebbero. Stiamo parlando di minacce gravi, perseguibili con molti anni di reclusione e ci vorrebbe che la magistratura desse un segnale”. Alberto Matano ha chiesto a Bassetti come hanno reagito i suoi figli: “Mio figlio Francesco era molto preoccupato e io gli ho detto di stare tranquillo anche se lui sa cosa vuol dire vivere sotto protezione visto che ogni mattina la polizia mi porta a lavorare. E’ una situazione paradossale per aver detto alle persone di vaccinarsi, cosa si aspettavano che dicessi? Trovarsi minacciato di morte a me e alla mia famiglia, io non mi riconosco più”. Poi ha concluso: “Meno male che c’è mia moglie, tanto amore”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
BASSETTI: “QUALCHE SIMPATICONE HA MESSO IL MIO NUMERO SU TELEGRAM”
Il professor Matteo Bassetti è finito di nuovo nel mirino dei no vax. Da ore sta ricevendo minacce, anche di morte. «Qualche simpaticone ha pensato bene di mettere il mio numero di cellulare sulla chat di Telegram. Dalle 19 di ieri sto continuando a ricevere ininterrottamente telefonate, insulti, minacce varie», ha raccontato l’infettivologo a Tagadà. Tramite il suo avvocato sta denunciando tutto, ma secondo Bassetti ciò non basta. «Qua ci vuole che anche la magistratura abbia dei tempi commisurati a un virus così rapido. Non si può pensare che dalla prima denuncia, fatta otto mesi fa, non è neppure cominciato un processo».
Il direttore della clinica malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova se l’è presa con i magistrati: «Credo di fungere da uomo di Stato sostenendo le vaccinazioni e come tale pretendo di essere difeso». Bassetti ha ringraziato la Digos e la Polizia postale per il «lavoro eccezionale» che stanno facendo, e per il quale li ringrazia, ma «ci vorrebbe un intervento forte per far capire a queste persone che stanno passando il limite».
BASSETTI “VITTIMA DI STALKING E MINACCE”
Per Matteo Bassetti, che peraltro vive sotto tutela da parte della Polizia di Stato, si è arrivati «allo stalking, alle minacce aggravate, qui siamo di fronte a reati gravissimi». Il direttore della clinica malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova non si è mai risparmiato, ma quello che è stato fatto dai medici è servito «a dare forza alla campagna vaccinale» che è stata «straordinaria». Questi medici devono essere difesi: «Ma io di difesa ne ho vista poca», ha avvertito l’infettivologo.
«Io ho molto vicino da sempre i vertici delle istituzioni regionali, ma da Roma non ho ricevuto nessun tipo di telefonata o solidarietà. Ma non interessa, non ne ho bisogno, avrei bisogno che venga tutelata la legge». Inoltre, servirebbe qualche pena: «Se uno telefona per tutta la notte ad un medico commette un reato e dovrebbe essere perseguito. Mi auguro che succeda presto perché sono sicuro che se qualcuno vede arrivare qualche pena, probabilmente smette di farlo. Non si rendono conto non solo del male che fanno, ma anche dei reati che commettono», ha concluso Matteo Bassetti.