Si torna a parlare delle morti sospette nel mondo del calcio in tv, ed in particolare durante il programma di Rete 4, Controcorrente, andato in onda ieri sera in diretta tv. In collegamento vi era ancora Massimo Brambati, ex calciatore del Torino che era già stato intervistato ieri da Fuori dal coro: “Ci fecero parecchie flebo in prossimità delle gare, dopo le partite stavo sveglio fino alle cinque di mattina”, ribadendo poi l’assunzione ad ogni weekend del Micoren. Il professor Matteo Bassetti, in collegamento, ha spiegato: “Il Micoren, il farmaco a cui si fa riferimento, aumenta la capacità di ossigenare i nostri polmoni e mette energia nei nostri muscoli, è assolutamente doping a tutti gli effetti e oggi lo è, quindi le prestazioni le migliora eccome”.



“Dobbiamo fare però un po’ di distinguo. Quella è una sostanza dopante che non si può utilizzare, diverso è guardare al discorso di ciò che è successo ad alcuni calciatori che hanno avuto malattie comuni. Dire che Vialli o a Mihajlovic che sono morti per il calcio è sbagliato, hanno avuto due tumori del sangue che colpiscono anche la popolazione generale, Vialli ha avuto un tumore al pancreas che purtroppo capita anche a chi non gioca al calcio”. Quindi Bassetti ha aggiunto: “Un calciatore di 22 anni è maggiorenne e vaccinato e dovrebbe domandarsi perchè gli danno quel tipo di farmaco”.



BASSETTI E BRAMBATI SULLE MORTI NEL CALCIO: IL COMMENTO ANCHE DI TARDELLI

Brambati ha quindi ripreso la parola: “Tu ti fidavi di cosa ti davano i medici, sto parlando degli anni ’80, oggi ci sono mille modi per essere informati e tutelati. I farmaci li prendevi dal medico non dall’ortolano o dallo spacciatore, quindi ti fidavi, ti dicevano che c’erano dentro degli zuccheri, ti vedevano giù di tono e ti dicevano di fare queste flebo, proprio deficienti non eravamo. Dovevo fare un’analisi di quello che mi davano? Scusi professore”, e Bassetti ha replicato: “Per la flebo ok, ma il Micoren ha un foglietto illustrativo. Micoren può dare degli effetti a lungo termine? Credo di sì, bisogna analizzare il caso ed evitare di mettere la polvere sotto al tappeto.”, e di nuovo Brambati: “Ma all’epoca non era doping, tu prendevi una sostanza che non era proibita”.



Controcorrente ha intervistato anche Marco Tardelli, campione del mondo 1982, che ha spiegato: “Quello che ho preso io era lecito, ma non riesco a capire se un giorno mi danno una cosa e un giorno un’altra. La Federazione non è ferma, si sta muovendo. Dino Baggio? Ha solo chiesto se deve avere paura o meno. Io paura? Il calcio l’ho vissuto in maniera serena, non credo che i nostri medici ci dessero medicine per rischiare il doping, c’era un antidoping anche nel nostro periodo. Se lo hanno fatto e a nostra insaputa”.