Il professor Matteo Bassetti, primario di malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, è stato ospite stamane in collegamento con il programma di La7, L’Aria che Tira. Si è parlato ovviamente di covid a cominciare dal green pass: “Intanto mi dispiace – spiega il medico genovese – dire che chi è pro vaccino non può essere anche pro aperture. Ormai chi vuole aprire è di destra e chi vuole chiudere è di sinistra, siamo arrivati a questo paradosso. Ho sempre pensato che il green pass fosse uno strumento straordinario per fare vaccinare le persone, e mi pare abbia raggiunto il suo scopo: dal luglio del 2021 il 30 per cento in più di gente si è vaccinato. L’obiettivo era arrivare al 90% ma non credo che se lo manteniamo ancora faremo vaccinare qualcun’altro. Io penso che vi sia uno zoccolo duro che non si vaccinerà. Dal 31 marzo se si toglierà lo stato di emergenza, il green pass potrà rimanere per alcune attività mentre per altre bisognerà levarle”.
E ancora: “I dati della Danimarca dicono che non ci sono stati aumenti di decessi per covid così come Inghilterra nonostante abbiano levato le restrizioni. Questo effetto devastante altri Paesi non l’hanno visto. Io credo che sia sbagliato dire che il green pass sia uno strumento di sicurezza, ma uno strumento per far vaccinare le persone. Col 95% di italiani protetti, come siamo oggi, credo sia ragionevole allentare il Green pass, che non vuol dire toglierlo. Oggi finisce di essere un elemento divisivo”. Sulle prossime riaperture: “Se vogliamo difendere l’efficacia dei vaccini non possiamo continuare a tenere chiusi gli italiani, faremmo un torto ai vaccini stessi. O diciamo che tre dosi di vaccino, come sono convinto, ci mettono in una botte di ferro e quindi torniamo a fare la vita di prima, oppure diciamo che i vaccini non funzionano e li teniamo chiudi in casa”.
BASSETTI E LA QUESTIONE DEI TROPPI MORTI DA COVID
Sui morti da covid, Bassetti ha aggiunto: “Contarli in maniera diversa non credo dipenda da una volontà politica ma da una refertazione che abbiamo noi, se all’interno delle concause c’è il covid, purtroppo viene definito morto di covid, senza distinguere il ruolo della stessa infezione. Sarebbe molto importante dire sui pazienti covid, quante sono le persone in ospedale per covid e quante con covid. Sento dire da molti che molti muiono in terapia intensiva e non è vero, ne muoiono di più in medicina e a casa loro. Io credo che 40 muiono con il covid e 60 per il covid. Dando quei numeri facciamo sempre che i medici italiani sono degli asini”. Poi Bassetti ha concluso sempre sui morti: “Dobbiamo guardare all’eccesso di mortalità, nel 2020 è stato spaventoso, nel 2021 è diminuito e secondo me nel 2022 non c’è un aumento di mortalità rispetto agli anni precedenti”.