Guarda con soddisfazione alla decisione di riaprire le scuole superiori anche in zona rossa, come comunicato ieri dal premier Draghi, il professore della clinica San Martino di Genova, Matteo Bassetti, stimato membro della task force anti covid della regione Liguria. “Le scuole devono riprendere anche in zona rossa – le sue parole rilasciate attraverso un’intervista esclusiva concessa a Orizzonte Scuola – perché i contagi avvenuti nella scuola sono assolutamente pochissimi e soprattutto la chiusura della scuola non ha influenzato l’andamento dell’epidemia. Credo che, anche alla luce della mia esperienza di Professore Universitario, sia giusto per i ragazzi tornare ad avere una socialità, hanno perso due anni della loro vita dal punto di vista scolastico”.
Secondo Bassetti la “DAD non è scuola, mi spiace dirlo ma nel nostro paese non siamo attrezzati, organizzati e culturalmente evoluti per avere la DAD, questo ce lo dobbiamo dire con onestà”. Il professore ricorda come noi siamo un popolo “che ha bisogno del contatto, ovviamente in sicurezza, e dobbiamo tornare a fare scuola come lo abbiamo sempre fatto perché è un’ottima scuola”.
BASSETTI E LA NUOVA LINEA DI VACCINAZIONE PER LE SCUOLE
Per quanto riguarda la vaccinazione nelle scuole, dopo la nuova ordinanza di Figluolo del 9 aprile in cui il personale scolastico viene “tolto” dalla priorità, il professor Matteo Bassetti spiega: “Non credo comporti particolari rischi essendo il personale scolastico, per la stragrande maggioranza, vaccinato con AstraZeneca (il 72% dei dipendenti totali ha ricevuto la prima dose ndr) e il 93% di chi ha ricevuto la prima dose lo possiamo considerare già coperto”. Quindi il direttore del San Martino di Genova aggiunge: “Una dose è abbastanza, gli inglesi lo hanno dimostrato arrivando in qualche modo ud una riduzione significativa sia dei contagi che dei decessi grazie ad una sola dose di AstraZeneca”. Ricevere una prima dose di vaccino rappresenta quindi un’importante copertura: “Arriviamo a parlare di oltre il 90% dopo circa tre settimane dalla somministrazione – ribadisce – e parliamo soprattutto del vaccino di AstraZeneca”.
BASSETTI: “QUARTA ONDATA? HO FIDUCIA IN FIGLUIOLO”
E progredendo con le vaccinazioni, in Italia si correrà meno il rischio di venire travolti da una quarta ondata che molto probabilmente giungerà in autunno, con l’abbassamento delle temperature: “La quarta ondata, e speriamo tutti che sia un’ondina e quindi si potrebbe limitare a pochi casi, dipende da quanti vaccini riusciremo a somministrare tra adesso ed il prossimo autunno. Per cui, se saremo bravi a somministrare il vaccino al 70%, o magari anche più, della popolazione entro l’autunno, potremmo sperare in un autunno tranquillo, dove avremmo dei casi dovuti alla stagionalità del virus, che però non metteranno in difficoltà il sistema sanitario. Saranno ospedalizzati, torneranno a casa loro dove li cureremo, faremo i monoclonali e via così, questo per dire che in qualche modo abbiamo imparato la lezione”. Ovviamente il discorso è diverso se non viene raggiunta l’immunità di gregge, ma a riguardo Bassetti si dice abbastanza fiducioso: “Figliuolo sta lavorando molto bene, anche se da una parte mancano dosi e dall’altra ci sono alcune regioni che procedono lentamente e quindi bisognerebbe uniformarsi tutti a numeri che definirei importanti”. L’obiettivo sarebbe vaccinare “seicentocinquantamila persone al giorno. È evidente che con questi numeri, e se tutte le regioni lavorassero allo stesso modo, potremmo arrivare all’immunità di gregge già a luglio”.