L’aveva promesso e l’ha fatto: il professor Matteo Bassetti ha querelato Gianluigi Paragone dopo lo scontro a Non è l’Arena. Lo ha annunciato lo stesso infettivologo e direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova. «Ogni promessa è debito, questa mattina, il mio avvocato Rachele De Stefanis ha depositato la denuncia querela nei confronti di Gianluigi Paragone per diffamazione aggravata», ha scritto sui social, dove ha pubblicato anche una foto di lui con il padre davanti al New Heaven Hospital, dove nel 2001 svolse il master in malattie infettive dell’Università di Yale. La querela ai danni del senatore eletto con M5s e oggi esponente del gruppo Misto, dove ha creato il partito Italexit per l’Italia, fa seguito appunto a quanto accaduto mercoledì scorso nel programma condotto da Massimo Giletti su La7.
In quell’occasione, infatti, il parlamentare aveva ironizzato sul ruolo di Matteo Bassetti, «figlio di papà». Tutto ciò perché il medico aveva commentato alcuni interventi di Gianluigi Paragone, definendole «panzane» e invitandolo a «prendersi una laurea di medicina» prima di addentrarsi in commenti medici.
LO SCONTRO TRA BASSETTI E PARAGONE IN TV
Già in trasmissione Matteo Bassetti aveva evidenziato di essere orgoglioso di essere figlio del padre, ma si è sentito offeso dall’insinuazione di Gianluigi Paragone, che aveva evocato una via preferenziale nell’assunzione del primario e nell’assegnazione del ruolo di direttore della clinica visto che il padre aveva ricoperto lo stesso ruolo. «Peccato che mio padre, purtroppo, sia prematuramente scomparso il 12 settembre 2005 ed io abbia ottenuto la cattedra di malattie infettive a Genova nel novembre 2019, cioè oltre 14 anni dopo la sua morte», ha fatto notare Bassetti.
Per questo ha deciso di procedere con la querela, che aveva preannunciato in diretta tv. Non è avvenuta subito, ma dopo una consultazione con il suo legale. «Un atto dovuto, non solo per dignità del sottoscritto ma soprattutto per mio padre, un padre retto e un uomo stimato, prima ancora che grande medico e professionista. Non resta che attendere che la giustizia faccia il suo corso», la precisazione del primario.
Visualizza questo post su Instagram