Il professor Matteo Bassetti, primario di malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, in collegamento stamane con il programma Agorà, di Rai Tre. Si parla dell’aumento della capienza negli stadi di cui il Cts sta discutendo e a riguardo il noto medico ha spiegato: “Con le mascherine si può arrivare tranquillamente all’80%, si poteva arrivare al 100 ma non lo si fa per un problema di afflusso e deflusso. Chi gestisce gli stadi non ha comunque capito come vanno le cose, hanno aperto al 50% ma infilando il pubblico tutto in una parte: le persone vanno distribuite se no non si fa distanziamento quindi bisogna dare bei messaggi. Negli Usa c’è il 100% di capienza anche al chiuso ma solo per vaccinati, quindi non più green pass quindi con tampone ma esclusivamente per i vaccinati”.



Quindi Luisella Costamagna, la conduttrice, ha incalzato Bassetti sul fatto che Salvini chieda il 100% di capienza per stadi ed eventi, e a riguardo il medico ha replicato: “C’è tanta incoerenza in quel che dice Salvini: vuole il 100% ma non il green pass, io dico allora 100% ma solo col vaccino e anche al chiuso”. Sulla terza dose: “Credo che al momento come detto dal Cts e dal ministero la diamo a quelli che hanno risposto meno, i fragili, gli over 80 e le rsa, poi per gli altri non la chiamerei terza dose ma dose di richiamo che è quella che forse faremo una volta all’anno, così come si faceva fino al 2020 con l’influenza: avremo una dose di vaccino annuale che comprenderà all’interno le varianti, quindi terza dose si subito per i fragili poi per tutti gli altri aspettiamo il 2022”.



BASSETTI: “OK AI VACCINI 5-12 ANNI MA ATTENDIAMO AUTORIZZAZIONI”

Sul vaccino ai più piccoli: “Per i bambini di 5-12 anni aspettiamo Ema, Fda e Aifa, dopo di che io credo che abbiamo ridotto la mortalità infettiva dei bambini negli ultimi 40 anni grazie ai vaccini. Questa è una malattia infettiva, che seppur colpisce meno ma colpisce: da genitori vogliamo che i nostri bimbi vengano colpiti dal covid o vogliamo che anche i bimbi fra i 5 e 12 anni non si infettino e non si ammalino? Io da infettivologo e da padre preferire che evitino di fare queste infezioni così come il morbillo, la pertosse e la varicella, si tratta di un’arma in più”.



Infine sull’assurda proposta di legge circa il fatto che i virologi parlino in tv solo se autorizzati: “Io quando vado in tv e in radio faccio la cosiddetta terza missione, e vengo pagato per questo dall’università, parlo di malattie infettive, scienze e medicina, quindi…”.