Sulle colonne dell’Adnkronos, Matteo Bassetti, infettivologo e direttore del Policlinico San Martino di Genova, ha fatto il punto sulla situazione pandemia a due anni dall’avvento del Covid. Il medico ha spiegato come la scienza sia stata fondamentale nel depotenziare il virus: “A distanza di due anni dall’inizio della pandemia, io sono molto contento di quello che la scienza ha fatto. Abbiamo numerosi anticorpi monoclonali, abbiamo tre antivirali approvati, due orali e uno per via iniettiva, antinfiammatori potenti che sappiamo quando usare. Abbiamo numerosi vaccini. Io non mi aspettavo dopo due anni di avere tutte queste armi. La scienza ha depotenziato il virus“. 



Fondamentali, dunque, le nuove cure ma anche le vaccinazioni, che hanno ridotto in modo sostanziale i contagi ma soprattutto le ospedalizzazioni e gli ingressi in terapia intensiva. L’infettivologo prosegue: “Quando le persone seguono la scienza vaccinandosi o rivolgendosi ai medici rapidamente, diventa molto più difficile rischiare la vita. Oggi se si muore di Covid vuol dire che qualcosa non ha funzionato nel sistema: vuol dire che non ci si è vaccinati, che si è andati in ritardo dal medico, che ci si cura con chissà quali terapie non approvate. Poi ci sono anche i casi in cui il vaccino può non aver funzionato”.



Matteo Bassetti: “In autunno nuova ondata, ma…”

La discesa dei casi di Covid in Italia prosegue in modo importante. Dopo settimane con un aumento sostanziale tra dicembre e gennaio, finalmente la curva è in discesa. Matteo Bassetti ha proseguito: “In autunno avremmo dei casi, come li avremo anche negli anni futuri, questo virus fa parte del pool dei potenziali agenti che possono dare polmoniti o influenza. Si sommerà agli altri. Il prossimo autunno non sarà come quello del 2020 o del 2021, e questo grazie a quello che ha fatto la scienza”.

In autunno, dunque, potrebbe arrivare un nuovo aumento di casi con un’ondata come accaduto negli autunni precedenti, quelli del 2020 e del 2021, ma secondo Bassetti la situazione dovrebbe essere meno grave. Al momento, comunque, in Italia torna la speranza e si allentano anche le restrizioni. Il calo di ricoveri e terapie intensive ha portato il Governo a prendere decisioni quali l’abolizione dell’obbligo della mascherina all’aperto (tranne che in casi di assembramento). Il Consiglio dei Ministri è inoltre al lavoro su nuove riaperture: restano al momento obbligatori Green pass e mascherine al chiuso. Dal primo marzo, inoltre, via alla quarta dose per i pazienti fragili.