ha perso il conto delle minacce ricevute dai no vax. Il direttore della clinica Malattie infettive del policlinico San Martino di Genova vive da quattro mesi sotto scorta per questo. «Ad oggi, secondo me, ho ricevuto più di 10mila minacce. Ho paura? Ora sì», ha dichiarato ai microfoni di Controcorrente, su Rete 4. L’infettivologo ha raccontato che la prima denuncia che ha sporto risale a dicembre 2020. «Tutta una questione di vaccini». Il problema è che non si tratta di minacce sporadiche. Ci sono momenti in cui vive un vero e proprio incubo. «In una notte sono arrivato ad avere 4mila messaggi da un gruppo no vax, sono azioni criminali». Di conseguenza, ora vive sotto protezione.
«La mia casa e l’ospedale sono costantemente sorvegliati dalle pattuglie. Quando mi sposto per eventi pubblici, devo avvertire la Questura e la Digos. E loro ovviamente fanno le segnalazioni». La situazione è tutt’altro che semplice, anche perché è marito e padre, quindi arriva a sentirsi in colpa per questo, pur non avendo alcuna responsabilità.
MATTEO BASSETTI E L’AUDIO CHOC DA NO VAX
«Bassetti, sei un gran figlio di pu**ana. Ti vengo a prendere e ti sfondo. Te e la tua famiglia. Ti vengo a prendere a Genova con una mazza da baseball e ti apro la testa in due. Brutto basta*do figlio di pu**ana». Questo è il tenore delle minacce ricevute da Matteo Bassetti. Ha fatto ascoltare l’audio nel corso della trasmissione di Rete 4. «Paura? Devo dire di sì, mi sento in colpa ed è bruttissima questa situazione. I miei figli in questo momento sono lontani da Genova», ha dichiarato Matteo Bassetti mostrando alcuni messaggi all’inviato di Controcorrente. L’infettivologo si è ritrovato, dunque, a convivere con una situazione di costante paura. «La mattina quando esco di casa guardo che sul marciapiede non ci sia qualcuno ad aspettarmi o per fare qualcosa». Questa vicenda però lo porta a fare una riflessione, che in realtà andrebbe allargata ed essere spunto di analisi anche per la classe politica: «Un paese che non riesce a proteggere i suoi sanitari deve farsi tante domande». Clicca qui per il video dell’intervista.